Categorie: Design

design_mostre | Vietato non toccare | Milano, Triennale

di - 5 Novembre 2009
È inutile. Gli adulti senza bambini non
possono entrare. Per cui procuratevi un figlio, un nipote o un amico d’età
compresa tra i due e i sei anni e andate a divertirvi. E a far divertire il
piccolo. A grande richiesta, dopo il tutto esaurito registrato nei primi mesi
del 2008, ha riaperto il percorso di gioco che si ispira alla didattica, alla
poetica e agli oggetti di Bruno Munari: quattro ambienti espressamente
dedicati all’intrattenimento e allo sviluppo dei bambini in età prescolare.
Si parte con Le scatole della meraviglia: la fascinazione
dello stupore, e per lo stupore, che avviene attraverso l’apertura di grandi
contenitori di mdf, con all’interno “oggetti munariani”. Testi di riferimento
e applicazione pratica.
Si gioca ad allineare i famosi sassi liguri di
Da lontano era un’isola, cercando di unirli in modo da creare un’unica, lunga
linea bianca. Oppure si guarda un sasso da un punto di vista orizzontale: su un
fondo blu, il suo contorno sembra proprio quello di un’isola che spunta dal
mare. Semplicità e meraviglia. Altre applicazioni tratte da ABC con fantasia, Alla faccia, Toc toc, Disegnare un
albero.

Poi ci si avventura in un percorso tattile
costituito da “tane” apparentemente identiche all’esterno, ma rivestite con
materiali diversi all’interno: lana, carta, specchio, velluto, technogel, legno,
pelle capitonné, gomma vibram. Si esplora, i piccoli esplorano, gli adulti si
trattengono, con tutto il corpo, con le mani, con il viso, ci si rotola, si
percepiscono le differenze sensibili e le sensazioni trasmesse da un materiale
rispetto a un altro.
Il terzo ambiente è dedicato al celebre gioco Più
e meno
(1970),
qui in versione collettiva ed extra-large, grazie a una parete luminosa che
ospita diverse copie di 72 immagini trasparenti in formato 15,5×15,5 centimetri: le carte
presentano ognuna un disegno diverso (una macchina, un albero, la pioggia, un
ragno, una finestra…) e, una volta sovrapposte, generano nuove immagini
composte e storie da raccontare.
Per finire, la rivisitazione di un caposaldo
della didattica munariana, i Prelibri. I bambini possono creare il proprio prelibro
grazie a quadrati preformati di vari colori e di vari tipi di carta, grazie a
fustellatrici con le forme del quadrato e del cerchio, a fili di lana rossa e a
bellissime tavole con texture di plastica, gomma e metallo. Ci si scatena, a
questo punto anche gli adulti, nella realizzazione di libretti colorati, tutti
rigorosamente diversi tra loro, che poi verranno portati a casa.
Il Muba – Museo dei
bambini è una fondazione con sede a Milano, che da oltre 10 anni progetta e
produce mostre hands-on che registrano sempre un grande successo di pubblico e di
critica. In attesa di una pluripromessa sede fissa, godetevi la mostra in
Triennale.

“C’è sempre qualche vecchia signora
che affronta i
bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle
stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di
piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che
sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi,
giochi semplici e molto seri”.
Munari docet.

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Bambini e design ad Amburgo

elisa testori
mostra visitata il 21
settembre 2009

la rubrica design è diretta da valia barriello


dal 21 settembre 2009 al 20 gennaio 2010
Vietato
non toccare. Bambini a contatto con Bruno Munari
Triennale
Viale Alemagna, 6 (Parco Sempione) – 20121 Milano
Orario: da martedì a giovedì ore 17; sabato, domenica e vacanze scolastiche ore
10.30, 12, 14.30, 16 e 17.30
Ingresso: bambini € 8; scuole e gruppi € 6; adulti e accompagnatori € 5
Info: tel. +39 02724341; fax +39 0289010693; info@triennale.it;
www.muba.it

[exibart]


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