Quando è come è nata il Posto?
Il Posto è un’associazione culturale che ho fondato nel 1994 a Venezia con il musicista Marco Castelli. Ha per oggetto la conoscenza, la pratica e lo sviluppo della danza e le attività di espressione del movimento. Il Posto realizza produzioni sperimentali di spettacoli, percorsi di educazione alla danza, progetti specifici di eventi legati alla danza di ricerca, corsi di formazione e progetti didattici per scuole, enti, musei. L’Associazione si muove in queste direzioni sue iniziative, aperte prevalentemente su due fronti: didattico e formativo da una parte, artistico e creativo dall’altra, per noi assolutamente intrecciati.
Quali sono i presupposti teorici e didattici su cui si fonda la vostra metodologia di educazione alla danza?
Uno degli obiettivi progettuali che da anni perseguo nella mia ricerca coreografica e negli studi sul movimento in relazione allo spazio costruito, mira ad inserire le arti espressive nel curricolo generale scolastico e di presentare l’apprendimento corporeo e il processo creativo come uno strumento dell’educazione.
Tutto il progetto é basato sullo studio delle Arti attraverso la danza, l’esplorazione della composizione del movimento e il rapporto fra corpo e spazio. L’Arte modifica naturalmente la percezione dello spazio totale. Attraverso il movimento, la composizione di un’opera d’arte non viene vissuta come concetto astratto, ma ogni dettaglio relativo alla forma e al contenuto viene percepito con una consapevolezza alta. Nell’apprendimento un concetto viene processato, solo quando può essere applicato all’esperienza vissuta e messo in un contesto traducibile.
Tra i vostri settori di ricerca ci sono proposte per le scuole? Come lavorate con gli studenti?
Ho iniziato con progetti rivolti ai bambini, ma da diversi anni ho scelto di occuparmi esclusivamente del pubblico adulto, intendo dire che ho sviluppato un lavoro rivolto agli studenti delle scuole superiori e universitari o adulti in genere. Principalmente mi rivolgo agli adulti perché nei laboratori che realizzo la verifica verbale e l’elaborazione complessa del movimento è una necessità, il movimento è il primo effetto di un’esperienza emotiva e intellettiva che in un’esperienza didattica/educativa deve essere tradotto. Inoltre questa modalità fa parte del mio metodo di lavoro che presume la pratica, l’analisi e la scrittura del movimento. Sono una coreografa ed è lo spazio che stimola la mia ricerca, lo studio delle influenze dello spazio strutturato sul movimento umano, la possibilità di creare lo spazio con il movimento sono lo scopo del mio lavoro e il mio interesse dal punto di vista artistico e performativo. Lo spazio è il tema di tutte le forme d’arte, nella danza viene vissuto attraverso un’esperienza corporea, proporre questo metodo in relazione ad arti visive, architettura, beni culturali e patrimoniali, è trasportare questa competenza e modalità di apprendimento in ambito educativo
A quali altri pubblici proponete i vostri percorsi e quali i feed-back che ricevete, in proposte come Danza in Museo/InCorpo®Arti. Il museo attraversa il corpo?
Danza in Museo è un programma voluto dalla Regione Veneto, Direzione Cultura e Musei, che prende ispirazione dal lavoro di riflessione e di censimento dedicato ai musei del Veneto che conservano opere del Novecento, diventato poi un volume: Una possibile vocazione. Il contemporaneo nei musei del Veneto. Tale ricerca ha consentito, di scoprire, o di vedere in una prospettiva diversa, istituti museali poco noti eppure significativi per il loro rapporto con l’arte contemporanea. La percezione che, tuttavia, ne ho ricavato è che sia necessario far
Il pubblico che vi partecipa è eterogeneo fatto da studenti e studiosi, giovani ed operatori che vengono curiosi e attenti per vedere gli spettacoli, ascoltare la musica e le conferenze e soprattutto attenti alla relazione che si crea tra questi ambiti in materia di arte contemporanea, danza e architettura.
Con che istituzioni o enti state collaborando? Novità o progetti in cantiere?
Dopo l’appuntamento di Danza in Museo. Incorpo®Arti, del 25 maggio scorso alla Galleria d’arte contemporanea Ai Molini di Portogruaro, l’attività di spettacolo proseguirà, a Verona per la Notte Bianca su Palazzo della Gran Guardia, poi Campobasso e Terni cui seguirà un tour estero con delle creazioni per il Singapore Art Festival, per il Festival di Ankara e per l’Ambasciata di Vilnius. Il progetto in cantiere, anzi il sogno nel cassetto, è di collaborare con un museo dove la performance site specific sia inizio o conclusione all’attività didattica.
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Regione Veneto-Servizio Cultura
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intervista a cura di annalisa trasatti
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