Lo scorso dicembre avete proposto un’interessante serie di letture-animate
dove sono emersi richiami a maestri come Munari e Dallari. Attualmente vi
riconoscete in una particolare metodologia didattica?
Per chi fa questo
mestiere i bravi maestri sono indispensabili. Certamente sono importanti quelli
menzionati, Munari e Dallari, che ci invitano a ricordare che attraverso
l’arte si cresce liberi da stereotipi e capaci di sviluppare tutti i sensi, si
diventa forse più creativi e, dunque, più felici. A loro e ad altri m’ispiro
ogni giorno e, grazie al progetto di animazione del testo e coinvolgimento del
pubblico, ideato insieme agli illustratori che collaborano con me, si riesce a
rendere il racconto dell’arte pagina viva. Il mio pensiero è che un bambino che
legge, che va alle mostre, sarà forse un adulto curioso, sensibile, attento,
che contribuirà alla crescita culturale, e dunque artistica, scientifica,
economica del paese in cui vive.
Gli educatori museali, le guide, gli illustratori con cui
animiamo le letture costituiscono il personale specializzato e selezionato che
viene coinvolto, insieme agli stagisti, in tutte le fasi, a cominciare da
momenti di focus group programmatici prima dell’inizio della mostra. La mia
formazione teorica, storico-artistica e museologica, nasce all’università ma la
più determinante, quella pratica, è avvenuta dentro ai musei e negli stage che
ho fatto in Italia e all’estero. La metodologia che utilizzo e verso cui
indirizzo i contenuti dell’offerta didattica si fonda sul desiderio di trarre
il meglio da tutte queste esperienze.
Qual è il panorama cittadino e regionale in cui vi muovete? Ci sono
collaborazioni in atto o all’orizzonte?
La provincia di Catania, in cui la fondazione opera, è lo
scenario principale su cui la sezione didattica intende lavorare perché
l’affezione al patrimonio culturale e alle pratiche dell’arte diventi buona
abitudine in una città in cui le istituzioni museali pubbliche non sono
riuscite, per alterne vicende, a radicarsi sul territorio. Ci sono molte
collaborazioni in atto, una rete cittadina con il Museo Diocesano di Catania e,
regionale, con il Museo di Arte Contemporanea della Sicilia di Palazzo Riso a
Palermo, con la Fondazione Orestiadi a Gibellina (Trapani), con la Fondazione
Antonio Presti Fiumara d’Arte a Tusa (Messina) con cui abbiamo progettato un
programma di rafforzamento del turismo scolastico attraverso un itinerario del
contemporaneo che parta proprio da Catania e metta in luce anche questo aspetto
ancora troppo poco conosciuto della Sicilia, terra del mito classico. Mi chiedi
cosa c’è all’orizzonte? Siamo in un’isola, perciò non posso che risponderti: il
mare… E, alla prossima mostra, potrò dirti cosa ci avrà portato.
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Didattica
a Gibellina
a cura di annalisa trasatti
Fondazione Puglisi Cosentino – Palazzo
Valle
Via Vittorio Emanuele II, 120 – 95131
Catania
Info: tel. +39 0957159378; fax +39 0957153835; didattica@fondazionepuglisicosentino.it;
www.fondazionepuglisicosentino.it
[exibart]
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