Come e quando è nata la Sezione Didattica della Fondazione Mazzotta?
La Sezione didattica è stata istituita nel settembre 1993, pochi mesi dopo l’inaugurazione della sede espositiva di Foro Buonaparte, in occasione della prima mostra autunnale Chagall il teatro dei sogni che si rivolgeva a un pubblico di scuole oltre che di singoli visitatori e gruppi adulti.
Qual’è il ruolo attuale, della Sezione, all’interno del progetto di diffusione dell’arte contemporanea della Fondazione, e come si è evoluto nel tempo?
La Sezione didattica svolge i compiti di programmazione dei servizi al pubblico; promozione degli stessi presso le varie fasce d’utenza della Fondazione (scuole/gruppi/singoli visitatori, adulti e bambini); coordinamento e gestione della segreteria didattica e degli operatori addetti allo svolgimento dei servizi; produzione di materiali didattici; monitoraggio delle fasce d’utenza attraverso i canali di contatto a disposizione. La Sezione didattica ha potuto ampliarsi negli anni estendendo la propria attività anche a partner esterni e consulenti grazie al riscontro positivo da parte del pubblico. Attualmente la Sezione didattica svolge un ruolo di punta nella promozione e diffusione delle mostre organizzate presso la sede della Fondazione Mazzotta in quanto ha sviluppato nel tempo un canale privilegiato con le scuole che costituiscono la fascia d’utenza principale.
Da chi è formata e che formazione e quali esperienze professionali hanno gli operatori?
La Sezione didattica si compone: di un responsabile-coordinatore interno, di un partner esterno (Artpol.it) fornitore dei seguenti servizi: operatori didattici, supporti didattici on line e cartacei, di consulenti esterni (Opera d’arte, ANISA)
Qual’è la vostra offerta didattica (percorsi, laboratori, corsi di aggiornamento, stage, incontri) e la metodologia adottata?
Gli operatori didattici sono tutti laureati in lettere a indirizzo artistico e hanno maturato una pluriennale esperienza presso la Fondazione Mazzotta e altre sedi espositive. Per le attività di laboratorio e le visite guidate ai bambini, in modo particolare, vengono selezionati operatori con esperienze di insegnamento spesso affiancati da educatori.
La nostra offerta didattica prevede: visite guidate per il pubblico senza prenotazione, visite per bambini 5-9, 10-12 anni, visite per gli insegnanti, visite per gruppi adulti su prenotazione e visite per scuole su prenotazione. Di solito ci rivolgiamo a tutte le fasce di pubblico anche se un’attenzione particolare è rivolta alle scuole e ai bambini in particolare (a partire dall’ultimo ciclo delle materne, 5 anni).
Per quanto riguarda la metodologia adottata con riferimento al servizio rivolto alle scuole, le operatrici effettuano un percorso didattico ben preciso, studiato in base alle varia fasce d’età e livelli di approfondimento. Dalla semplice osservazione delle opere in mostra, si vuole stimolare, attraverso un processo di familiarizzazione con l’opera d’arte, un’elaborazione personale e originale di quanto si è appreso.
Negli anni, abbiamo maturato una mailing-list di oltre 3000 scuole di ogni ordine e grado su territorio nazionale di cui 1000 solo su Milano che contattiamo periodicamente attraverso l’invio di depliant informativi sui servizi qualche settimana prima dell’inizio di ogni mostra. Un’altrettanta nutrita mailing-list di associazioni, biblioteche e centri culturali stranieri in condivisione con l’ufficio promozione. Ci avvaliamo inoltre della posta elettronica per contattare direttamente gli utenti del sito didattico e i nostri abituali visitatori, del supporto dell’ufficio stampa per contattare i giornalisti della stampa specializzata e dei principali quotidiani nazionali. Con l’Ufficio Scolastico Regionale abbiamo contatti periodici e attraverso di loro riusciamo a raggiungere le principali direzioni scolastiche di Milano e Lombardia.
Con le Università (in particolare le facoltà di lettere a indirizzo artistico) abbiamo avviato spesso delle collaborazioni per l’accoglienza di laureandi e neo-laureati in periodi di stage.
Come percepisce l’attuale panorama italiano? Stiamo assistendo ad un reale “boom” della didattica dell’arte?
Sì sono d’accordo, probabilmente è un fenomeno dettato anche dall’esigenza di avvicinarsi agli standard europei. All’estero ciò che noi facciamo da qualche anno fa parte di una lunga tradizione.
In ogni caso trovo molto positivo il fatto che si cerchi di sviluppare nei più piccoli l’interesse e la sensibilità verso i temi dell’arte e della cultura visiva in genere, soprattutto con questa generazione di bambini abituati, sin da piccoli, a giocare con la play-station e quotidianamente bersagliati e distratti da molti altri stimoli visivi.
Quali i progetti futuri, le novità o i cambiamenti in atto?
Per quanto riguarda il futuro, la Sezione didattica della Fondazione Mazzotta si dirige verso un’offerta di servizi sempre più ampia e diversificata che tenga conto di tutte le fasce di pubblico e che soprattutto non trascuri coloro che, nella visita a una mostra, sono solitamente meno supportati (il pubblico dei singoli adulti).
Alcuni servizi in tal senso sono già esistenti, ma credo ci sia ancora molto da fare e da inventare per riuscire a realizzare interventi mirati e su misura e perché la didattica non offra un servizio standard sempre uguale a se stesso, ma si apra piuttosto a operazioni di work in progress che si prestino maggiormente a contatti con l’esterno e contaminazioni con altri campi disciplinari o altre attività ricreativo e/o educative.
annalisa trasatti
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