I mesi estivi, si sa, sono spesso utilizzati dal legislatore per qualche colpo di mano. Questa volta è con un certo piacere scoprire che la Gazzetta Ufficiale del giorno dopo Ferragosto (GURS n. 38 del 16/08/2002) ha sfornato una legge che pone le basi di un ruolo serio ed incisivo della Regione Siciliana nel campo dell’arte contemporanea (Legge 9 agosto 2002, n.9). Anzitutto si prevede l’istituzione a Palermo di un “Museo regionale di Arte Moderna e Contemporanea con il compito di raccogliere, conservare, valorizzare ed esporre le testimonianze materiali della cultura visiva moderna e contemporanea, favorire la ricerca, nonché svolgere manifestazioni ed attività connesse” (art. 18, 1° c.). Si stabilisce inoltre la collaborazione con
Impostazione evidentemente smentita da facili considerazioni, come quella che l’opera d’arte è una creazione dell’ingegno umano tutelata sotto vari profili dal nostro ordinamento (in primo luogo il diritto d’autore), e in quanto tale suscettibile di una valutazione economica talora consistentissima (si pensi a tante opere con meno di cinquant’anni da quelle di Picasso a quelle di Bacon), e che non è tanto il trascorrere del tempo il vero giudice del valore artistico di un’opera (quasi che il settore abbia un che di trascendentale e misterico) ma che è piuttosto il peso culturale che l’opera assume nell’ambito del dibattito artistico a costituire l’effettivo metro di giudizio. Critici d’arte e professoroni universitari stanno lì per questo. Ma tant’è. La situazione sembra essersi sbloccata solo adesso con questa legge. Si darà vita ad un circuito tra le diverse entità pubbliche e private che si occupano ad alto livello di arte contemporanea anche dando vita ad interventi diretti a “diffondere e valorizzare le espressioni dell’arte moderna e contemporanea in Sicilia” (art.20). Diverse norme lasciano trasparire, pur nella loro genericità, intenti ben precisi nella mente del legislatore-amministratore. L’articolo 20 ribadisce il potere per la Regione di dichiarare “di importante carattere artistico” talune opere di architettura contemporanea. Si menziona a tal proposito l’art. 20 della legge 22 aprile 1941, n.633 che riguarda la tutela dell’integrità dell’opera dell’ingegno contro ogni modificazione non autorizzata. L’architetto che di norma è costretto a subire le modifiche che si rendono necessarie in corso d’opera, ha diritto però allo “studio e l’attuazione di tali modificazioni” in presenza della summenzionata dichiarazione dell’autorità statale. Che avrà in mente l’amministrazione? Altra cosa singolare è la previsione di una sezione del Museo regionale di Arte Moderna e Contemporanea intitolata a “Francesco Messina” da crearsi nel Comune di Linguaglossa (art.18, 5° c.). Perché proprio in questo piccolo Comune? Solo perché è il paese natale dell’artista? E l’arte contemporanea cosa c’entra? Non sarebbe stato meglio creare semplicemente un Museo dedicato all’artista? Di certo sembra di capire si sta cercando di creare una rete di rapporti fra tutte le realtà che si occupano di arte contemporanea e moderna
Una legge quindi importante che mira ad aumentare l’appeal turistico della Sicilia, creando posti di lavoro, aumentandone al contempo il prestigio culturale. L’importante è però che non si faccia confusione e ci si
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ugo giuliani
[exibart]
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Finalmente esite una legge a questo proposito... cio' mi rende alquanto contenta, visto che è da un po' di tempo che cerco di avere delle informazioni sul mmac di Palermo. Forse qualcuno potrebbe indicarmi se esite un indirizzo o un numero di telefono amministrativo del museo ? In modo che possa finalmente entrare in comunicazione con la Signora Eva di Stefano. Grazie