Matilde Sambo, Fairy Cage, HD video loop, 2018, courtesy l’artista
Nonostante l’impegno a consumare meno acqua sotto la doccia, pare che la situazione non stia andando granché bene. Perché quella dell’ambiente è una sfida da vincere a tutti i costi e su più livelli, non solo mettendo impegno e attenzione nelle piccole imprese quotidiane ma anche facendo entrare in gioco la creatività. E allora, perché non dare la parola a chi, per professione, cambia gli equilibri e sposta i punti di vista? Così, non poteva cha partire dal grande tema della sostenibilità la prima edizione degli Art Encounters, format multidisciplinare, tra performance, interventi sonori, esposizioni e talk, promosso da Volvo Car Italia e dedicato all’arte nella sua declinazione più contemporanea. Il che, in questo caso, è sinonimo di emergente ma con ottimismo, visto che il titolo di questa prima edizione, curata da Lightbox, è Six Steps Forward for One Step Back, cioè sei passi avanti e uno dietro.
Si partirà mercoledì 27 novembre, al Volvo Studio Milano, con Stato sottile, progetto espositivo di Matilde Sambo, a cura di Giulio Verago. L’artista nata a Venezia nel 1993 interverrà nello spazio di viale della Liberazione con un’installazione site specific che reinterpreterà una vetrata di Volvo Studio, un intervento sonoro e una videoproiezione. Gli incontri successivi si terranno da metà gennaio a fine marzo 2020, in sei mercoledì di avvicinamento a miart, insieme ad artisti, curatori e critici d’arte, direttori di musei ed istituzioni.
Abbiamo raggiunto Mara Sartore, che ha seguito la direzione artistica del progetto Art Encounters, per farci dire di più.
Industria e arte si incontrano sul tema cruciale della sostenibilità, in occasione della prima uscita di Art Encounters, il nuovo format al Volvo Studio. Cosa possono imparare, vicendevolmente, questi due ambiti apparentemente così diversi?
«Art Encounters è il primo ciclo di una serie di serate al Volvo Studio di Milano che hanno come obbiettivo principale quello di stimolare una riflessione comune sul tema della sostenibilità. Tra i valori principali che Volvo sostiene e porta avanti da sempre, la sostenibilità si presenta come una domanda aperta a cui gli artisti non cercano risposte ne soluzioni. L’arte tuttavia ritrova oggi una sua funzione sociale grazie alla capacità di stimolare, suggerire e proporre un diverso punto di vista sul mondo e sulla realtà che ci circonda; è in questo contesto che la complicità tra arte e industria diventa virtuosa».
Armin Linke, Andreco, Giovanni Vetere, Lorenzo Balbi, Andrea Lerda, Angela Vettese, Threes, Giusy Pirrotta, Giorgia Severi, sono alcune delle personalità coinvolte nel progetto. Come sono stati scelti e perché?
«Guidati dal vastissimo e anche un po’ inflazionato tema della sostenibilità abbiamo invitato curatori e artisti che vi si sono confrontati in qualche modo, affrontandola ovviamente tutti in maniera personale e dunque diversa. Oltre ad artisti che da sempre lavorano su temi ambientali come Armin Linke, Andreco e Giovanni Vetere abbiamo anche invitato alcuni curatori specializzati in “sostenibilità” come Andrea Lerda e Threes che a loro volta hanno invitato altri artisti».
Ad aprire gli incontri, un progetto di Matilde Sambo. Cosa vedremo?
«L’incontro con Matilde avrà una parte “visiva” – installazione in foglie di soia su uno dei lati di vetro del Volvo Studio – ma sarà soprattutto il suono a farla da protagonista attraverso l’installazione sonora che l’artista stessa attiverà durante la serata, ma per scoprire tutti i dettagli la cosa migliore è venire mercoledì 27 a Milano».
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