Iacopo Pinelli (Gavardo, 1993) si diploma presso lâAccademia di Belle Arti di Macerata in arti visive â Decorazione (2018). La sua cifra stilistica combina installazione e scultura, attraverso differenti media, e indaga problematiche sociali, politiche e relazionali del quotidiano ponendo lâattenzione sulla condizione umana. Traendo spunto dallâanalisi fenomenologica del quotidiano, crea nuovi possibili mondi nei quali la coscienza critica collettiva possa risvegliarsi dal torpore. Tra le esposizioni personali e collettive piĂš recenti si segnalano: âwater flows down the pipeâ, Mosca, Fabula gallery (2024); âStorie di alterazioni spazialiâ Napoli, shazar gallery (2024); âEnergie contemporaneeâ, Roma, Spazio Taverna (2024);âNon câè niente da vedereâ, Como, Galleria Ramo (2021); âParticolare di paesaggioâ, Roma, contemporary cluster (2020); âDialoghi #4â, Pescara, Yag garage (2020); âProject room#14â, Torino, galleria Davide Paludetto arte contemporanea (2019); âLos tres estadosâ, Madrid, spazio dâarte OTR (2019); âSottoboscoâ, Romania, Museo dâarte di Cluj-Napoca (2018); âPremio Nazionale delle Artiâ, Palermo, oratorio dei bianchi (2018); âNasce per violenza, muore per libertĂ â, Roma, Galleria aocF58 Bruno Lisi (2018)âŚ
Come scultore, prediligo le opere in cui il linguaggio della scultura è chiaramente presente, non amo affatto quelle prodotte tramite âcopia, taglia e incollaâ, a meno che non sia strettamente necessario. Di norma, il mio modo di lavorare è per cicli, ogni ciclo nasce da unâidea, unâintuizione o una visione che poi vado a sviluppare; in prima istanza preferisco usare il linguaggio della scultura, ma se il tipo di lavoro richiede altre tecniche e mi consente di essere ancora piĂš incisivo, non ho dubbi che vinca prima la riuscita dellâopera e non la tecnica utilizzata. Quindi, in un certo senso, devo correggermi: ho iniziato dicendo âcome scultoreâ, ma ora devo dire che è fondamentale, prima di tutto, essere un artista.
Nel 2024 ha ideato e diretto il film dâarte âUomo Onda by Samuel Di Blasiâ finalista al Golden Short Film Festival di Avezzano, allâEmerging Lens Cultural Film Festival di Dartmouth in Canada, e al Serbest international film festival in Moldavia.
Allâesterno del muro storico del Comune di Piscina (To) ha presentato la prima di una nuova serie di opere permanenti site-specific intitolate âMitosiâ che nel 2025 compariranno anche alla Tammerkosken lukio school di Tampere in Finlandia.
il 26 Novembre 2024 ad Alba ha svelato la sua ultima opera intitolata âPorta di Luceâ una fusione artistica permanente in alluminio di 51 metri di estensione lineare
Vive e lavora tra Alba, Pietrasanta e Pechino.
Il recente lavoro di Fatma prende forma a partire dal suo erbario immaginario, concepito come strumento per esorcizzare la complessitĂ di un periodo buio, segnato dal post parto e dalla pandemia. Al centro della sua ricerca riveste un ruolo fondamentale la natura e il paesaggio, ma anche il corpo e lâidentitĂ . In particolare, lâattenzione è rivolta alla dimensione femminile, nelle sue molteplici ibridazioni e nelle interazioni con lâuniverso maschile e con lâambiente circostante. Si tratta di unâindagine introspettiva che cerca di districarsi tra la natura e lâartificio, tra il simbolico e la narrazione.
Il suo è un repertorio di figure e composizioni che esplodono in un mondo altro, una realtĂ parallela e immaginaria, popolata da micro e macrocosmi organizzati minuziosamente in composizioni multiformi. In questa costante evocazione della vita naturale, lâorganico e lâastratto si fondono in contrazioni e esplosioni di luce e buio.
Le sue figure nascono e si sviluppano nel nostro mondo tecnologizzato, in cui la natura si mescola con lâartefatto umano. Il suo intento è quello di sviscerare gli invasivi e continui input, rielaborandoli attraverso un filtro personale.
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