Categorie: exiwebart

Francis Alys: Da Leon Battista Alberti a Windows

di - 15 Aprile 2000

Ad Alberti, come riporta ogni buon manuale di storia dell’arte, si deve la sistematizzazione del metodo di costruzione della prospettiva centrale a punto focale unico, già studiata da Filippo Brunelleschi e destinata a diventare il fulcro delle ricerche artistiche rinascimentali. Il quadro veniva concepito come una sezione della piramide visiva che ha il suo vertice nell’occhio dell’osservatore; i dipinti diventavano così delle vere e proprie finestre aperte su mondi illusori, ma otticamente verosimili. In una schermata di “The thief” Alys sintetizza il percorso storico osservando che “prima avevamo lo sguardo rivolto verso il cielo, poi abbiamo cominciato a guardare fuori dalla finestra; ora stiamo guardando la finestra.
“Dopo aver sottolineato la tendenza umana a utilizzare la stessa metafora per esprimere il proprio rapporto con lo spazio, sia esso materiale o mentale, l’artista mette a fuoco però la distanza tra la concezione rinascimentale e quella attuale della realtà . I pittori del Quattrocento percepivano il mondo come un sistema ordinato ed unitario, dunque rappresentabile secondo un punto di vista stabilito e fisso; oggi invece assistiamo allo sviluppo di una mentalità completamente aliena al concetto di struttura, all’abbandono delle logiche discorsive lineari sostituite dalla logica dell’interfaccia. Un universo dai contorni indefiniti, variopinto, multiesteso e multimediale, in cui l’osservatore si sposta di continuo lungo percorsi da lui scelti.
Il progetto di Francys Alys per il Dia Center of Arts di New York (attualmente il maggior centro promotore di web-projects) è formato da uno screen saver scaricabile e da un sito che , attraverso foto, commenti e citazioni illustri, offre un’introduzione efficace alla concezione di fondo che anima “The thief” (http://www.diacenter.org/alys). Lo screen saver è un’animazione dallo stile conciso ed essenziale: uno schermo bianco, forse proprio una finestra, la sagoma di un uomo esce dal fondo nero e , attraverso l’apertura chiara, salta al di là e scompare. Girata in filmico e rielaborata al computer, questa breve azione sintetizza in un’immagine molte idee: la relatività del concetto di dentro e fuori, la finestra come sguardo sul mondo, ma anche lo schermo cinematografico come moderna ‘piramide visiva’ in movimento.
Il sito invece è la chiave di lettura dell’opera e nessuna delle due parti del progetto può considerarsi completa senza l’altra; i linguaggi della net art sono sempre molteplici e intrecciati e non potrebbe essere altrimenti data la natura multimediale del mezzo utilizzato.
Alys è un artista approdato al computer dopo essersi espresso tramite la fotografia, la pittura, il video e la performance; formatosi come architetto prima in Belgio e poi in Italia ha inizialmente utilizzato le arti visive per esplorare in modo creativo i problemi legati all’urbanizzazione.
Da anni vive e lavora a Mexico City dove è famoso per le sue collaborazioni con i pittori di insegne locali e per le sue walking performance per le strade. Con questo progetto Alys dimostra ancora una volta che non è il mezzo utilizzato che dona “artisticità” alle opere, ma la creatività che ogni personalità sa infondergli. Esistono buoni e cattivi cyber-artisti , come esistono buoni e cattivi pittori. E se c’è qualche ‘anima bella’ che continua ad insinuare che questa non può essere arte o addirittura che l’arte è morta, la mia risposta è che l’arte grazie al cielo cambia e si evolve trovando sempre nuovi campi di sperimentazione e se questo la porta a diventare tutt’altro da quello a cui siamo abituati, tanto meglio

Valentina Tanni

[exibart]

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