E’ bello fare un’esperienza di serendipity, ti fa ritrovare il gusto della vita, arriva così, quando meno te l’aspetti e ti lascia stupito e allo stesso tempo ti senti consapevole e stranamente tranquillo. Il termine serendipity -si può tradurre in italiano come serendipità, anche se ancora non lo si trova nel vocabolario- è stato coniato nel 1794 da Horace Walpole, scrittore britannico, il quale a sua volta derivò la parola dal vecchio nome dello Sri Lanka, Serendip. Nel suo epistolario con l’amico Horace Mann, Walpole narra l’antica storia di tre prìncipi del regno di Serendip, i quali nel corso dei loro viaggi si imbattevano di frequente, per caso e per sagacia, in scoperte che non stavano cercando. Il termine perciò indica l’evento di trovare qualcosa di piacevole quando non lo si sta cercando, è una sorta di facoltà di fare una piacevole scoperta accidentalmente.
La net.art stessa nasce spesso da un sbaglio, ed anche il suo nome. Basti ricordare che nel dicembre del 1995 Vuk Cosic, artista digitale e teorico, ricevette un messaggio
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