Assume forme impensabili, libera oppure disciplinata, fluisce copiosamente, cura la crescita degli organismi e poi scompare, diventando una comoda ombra oppure suono, se qualcuno ha ascoltato con attenzione. All’acqua e alle sue molteplici derivazioni sono dedicate le opere di Eguenio Giliberti, Neal Peruffo e Massimo Scamarcio, che saranno presentate oggi, 8 settembre, in occasione del penultimo evento del programma di residenze del TANA-Terranova Arte Natura, progetto nato ad Arpaise, tra le colline del Sannio, ideato da Tiziana De Tora e Marco Papa. Il progetto si inscrive nella quinta edizione degli Happy Earth Days 2018, evento ideato, promosso e organizzato dall’associazione ARTSTUDIO’93, inaugurato ad aprile al Museo Madre.
La stagione delle residenze è cominciata a luglio, con Una delle storie, progetto di Marisa Albanese sull’integrazione della comunità africana nel territorio sannita, ed è proseguita con Il libro della storia, un lavoro di Silvia Capiluppi sul tema delle radici. L’opera di Giliberti, Penelope, utilizza i tubi per l’irrigazione come occasione per una riflessione sul tempo e sul rapporto tra utile e bello, moralmente apprezzabile e praticamente realizzabile. A ogni cambio di coltura si produce in campagna una grande accumulazione di residui plastici che Giliberti ha pazientemente intessuto fino a formare una trama, montata su pali di castagno per diventare un passaggio in ombra. Scamarcio e Peruffo hanno realizzato le Camere Ecoiche registrando il suono di un’antica sorgente d’acqua che attraversa le terre del TANA. Il suono, elaborato digitalmente è stato poi diffuso in un’installazione composta da damigiane di vino.
Durante la presentazione si terrà una performance musicale curata da Stefano Silvestri e Giosuè Grassia, docenti del Conservatorio Statale Nicola Sala di Benevento. Sarà poi Michelangelo Pistoletto, a ottobre, il protagonista dell’ultimo appuntamento con l’installazione permanente del Terzo Paradiso, realizzata mediante la piantumazione in loco di specie autoctone sannite.