Giuseppe Beppe Porcheddu, illustrazione per Pinocchio
«Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo». È sicuramente una delle tante frasi indimenticabili del celebre capolavoro di Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, pubblicate inizialmente a puntate nel 1881 e poi in volume nel 1883, parlano oggi 260 lingue diverse e hanno ispirato oltre 40 adattamenti cinematografici e televisivi.
Da icona del mercato antiquario a fenomeno culturale globale – la prima edizione del 1883 può valere oggi fino a 50.000 euro – è proprio Pinocchio che Mercanteinfiera ha deciso di celebrare in questa nuova edizione primaverile con Pinocchio: un viaggio illustrato, una mostra curata da Luca Cena che raccoglie le opere di dodici maestri dell’illustrazione rivelando al pubblico il percorso artistico che ha trasformato un “pezzo di legno” in un’icona universale e senza tempo.
Nel percorso espositivo spiccano le rare illustrazioni originali di Enrico Mazzanti, primo artista a dare un volto al burattino più famoso del mondo, che con uno stile influenzato. dalle incisioni gotiche e dall’estetica preraffaellita, ha definito l’immagine di Pinocchio nell’immaginario collettivo. Ci sono anche le tavole di Ferenc Pintér, maestro italo-ungherese noto per le sue interpretazioni per le edizioni Lo Scarabeo, che fondono teatralità e pittura figurativa in una visione moderna del classico, e le illustrazioni di Attilio Mussino, che nella prima edizione a puntate hanno contribuito a creare l’iconografia classica del personaggio: ognuno e tutti insieme, questi pezzi, contribuiscono a dare all’occasione espositivo il valore aggiunto di una riflessione sulla modernità di un’opera che, attraverso le sue molteplici interpretazioni visive, continua a esplorare le profondità dell’animo umano.
Metafora della condizione umana, Pinocchio – che aspira a diventare bambino vero – rappresenta in fondo il percorso universale di crescita che ognuno di noi affronta. La sua storia è un viaggio iniziatico attraverso tentazioni, errori e redenzione, dove il celebre naso che si allunga diventa simbolo della costante tensione tra verità e menzogna nella società. Una favola morale sempre attuale del rapporto tra individuo e coscienza, tra desiderio di libertà e responsabilità sociale, che ben trova posto in un crocevia, come quello che è Mercanteinfiera, in cui, come direbbe Italo Calvino, «il collezionismo riflette il desiderio umano di dare ordine al mondo, trasformando l’esperienza personale in una serie di elementi tangibili, salvati dalla dispersione».
Dai pezzi unici firmati da maestri come Gio Ponti e Franco Albini, alle icone dell’orologeria, il salone internazionale unisce in un’unica esperienza il piacere della scoperta e il valore dell’autenticità, la nuova edizione propone design, antiquariato, modernariato, collezionismo, gioielli, e moda d’antan, oltre alla possibilità di perdersi di appassionarsi, come in un labirinto di arte e ingegno.
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