Palazzo Chiablese, sede di DAMA 2020
Le porte di Palazzo Chiablese, in piazza San Giovanni, a Torino, rimarranno chiuse: «a causa della situazione di incertezza e delle direttive imposte dal governo», DAMA non si farà. Ad annunciare la defezione, gli organizzatori del progetto indipendente dedicato ad artisti e gallerie internazionali che, nelle precedenti quattro edizioni, ci ha fatto conoscere anche alcuni tra i più suggestivi edifici storici del centro di Torino. Solo poche settimane fa, quando la gestione del Covid-19 sembrava ancora sotto controllo, DAMA aveva confermato la quinta edizione, dando appuntamento, dal 4 all’8 novembre 2020, a Palazzo Chiablese, prevedendo tutte le misure necessarie di contingentazione, per garantire un accesso sicuro alle sale e alle performance, che avrebbero dovuto rappresentare il cuore della manifestazione, durante l’Art Week di Torino.
Sospesa la collaborazione con le gallerie, per quanto riguarda la parte strettamente espositiva, la dimora sabauda collegata a Palazzo Reale, Patrimonio Unesco, avrebbe infatti ospitato un programma interamente dedicato a video e performance, curato da Ludovica Parenti ed Elise Lammer. Tra le novità annunciate, anche la collaborazione con Faust, il public program di talk a cura di Gianluigi Ricuperati.
«Da marzo abbiamo lavorato riadattando il progetto della quinta edizione di DAMA su un nuovo panorama culturale. Abbiamo rinunciato ad avere i partecipanti fisici da subito e non abbiamo cercato alternative virtuali perché non ci sembravano sufficienti a sostituire la nostra proposta, incentrata sulle relazioni personali e sul dialogo delle opere con la storia della città», fanno sapere da DAMA. «Abbiamo deciso quindi di concentrarci su quella parte di programma, che prende il nome di Live Programme, che per noi avrebbe risentito meno di eventuali cambiamenti, ma soprattutto impattato in modo più lieve sui diretti interlocutori a cui ci rivolgiamo: le gallerie, gli artisti e i visitatori», continuano gli organizzatori.
Ma nonostante l’impegno nell’adattare la forma della manifestazione, per permetterne lo svolgimento nel rispetto delle norme di sicurezza, alla fine il Covid-19 ha avuto la meglio. E probabilmente non è stata salutare nemmeno la gestione del Governo, che sembra non aver ancora trovato un metodo chiaro e univoco per affrontare e gestire la situazione, stringendo la corda solo su alcuni settori, in particolare quelli afferenti alla cultura e all’arte.
«Nonostante l’ultimo DPCM non abbia vietato integralmente la nostra attività, che nella forma attuale si presenta come una mostra nelle sale nobili di Palazzo Chiablese, riteniamo che l’incertezza in cui l’intera nazione versa e le direttive disposte dal Governo, non ci consentano di operare in un clima adeguato, costringendoci a rinunciare a una parte di programma per responsabilità nei confronti di artisti e curatori, anche provenienti dall’estero», spiegano. «Con grande rammarico quindi abbiamo deciso di annullare la quinta edizione di DAMA», che quindi tornerà nel 2021 e ancora più forte, «con un’edizione ancora più strutturata che punterà a colmare il vuoto che ci ha lasciato il 2020».
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