The Kite, still da video
Un uomo anziano nuota in un fiume. Ogni bracciata lo trascina nel corso del tempo, tra frammenti di guerra, memorie d’amore e silenziose grida di dolore. Sopra di lui, un aquilone si libra nell’aria, fragile e tenace metafora del diritto di esistere, di volare liberi al di là dei confini e oltre la cieca violenza di un genocidio. È intorno a questo flusso di immagini che si sviluppa The Kite, il cortometraggio di Andrea Boretti, realizzato in collaborazione con il team di Eleven Studio, premiato come Miglior Corto Subacqueo alla terza edizione dell’Y-40 Film Festival, il primo contest internazionale dedicato al cinema girato sott’acqua. Girato per il 30% in immersione, come da regolamento, The Kite narra la tragedia della Palestina con delicatezza, restituendo al gesto del nuotare e al volo dell’aquilone, agli elementi dell’acqua e dell’aria, una valenza universale.
Regista, sceneggiatore e produttore, Boretti ha spiegato che il progetto è nato dall’incontro tra un romanzo sul popolo palestinese e la poesia If I Must Die di Refaat Alareer, poeta, attivista e docente, ucciso durante un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza, il 6 dicembre 2023, insieme a suo fratello, sua sorella e i suoi tre figli.
«Abbiamo acquistato lo scafandro e volevamo utilizzarlo in maniera che avesse un significato profondo», ha raccontato Boaretti. « Al contempo stavo leggendo un romanzo che raccontava della storia del popolo palestinese. Quasi contemporaneamente mi sono imbattuto nella poesia di Refaat Alareer, If I Must Die, e tutte queste cose insieme mi hanno ispirato a scrivere questa storia di un dolore molto forte che attraversa le generazioni. Ma nonostante tutto la speranza resta anche in una situazione così drammatica».
Le scene subacquee, realizzate da Elisa Chinello sul fiume Ticino, restituiscono un’estetica autentica e malinconica: «Le riprese sono state fatte a settembre sul fiume Ticino, vicino a Somma Lombardo (Varese) in un’acqua fredda, con corrente, non limpida, un po’ torbida, con tanta sospensione e, infatti, più vera e realistica».
La giuria del festival, composta da professionisti del cinema e della documentazione subacquea, ha definito The Kite «Una storia che tocca il cuore, dove la tecnica e la fotografia si mettono al servizio di un messaggio universale»: a Boretti e al suo team è andata la medaglia di vetro di Murano realizzata dal maestro Stefano Dalla Valentina, insieme a una giornata di lavorazione negli Y-40 Studios del valore di 10mila euro.
Dietro di lui, sul podio, il messicano Guillermo Acevedo con A Window for Hope, storia di ex pescatori di squali divenuti guardiani dell’oceano, e Carlos Luna, con Blue Spirit, ritratto della campionessa di apnea Anna Horvath. Menzione speciale a Elena Del Mar per The Robottina, denuncia contro l’inquinamento acustico, e premio social al californiano Payton Woods per A Golden Harbor Seal Hug.
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