Fino al 14.X.2001 | Picasso | Fotografato da Robert Doisneau, Gjon Mili, Lucien Clergue, Raphael Gatti, Roberto Otero, André Villers | Milano, Galleria Sozzani

di - 27 Settembre 2001

A queste parole, scritte da P. Picasso nel 1964, si ispira la mostra che viene proposta contemporaneamente all’evento “Picasso” in corso a Palazzo Reale. L’esposizione, dopo un breve periodo trascorso in galleria, si è trasferita nello spazio libreria. Le fotografie esposte contribuiscono ad un migliore conoscenza del maestro presentandolo nel suo operare intimo e quotidiano. Con André Villers vediamo Picasso mentre è nel suo atelier, impressionato su sfondi bianchi e neri. Colpisce, in particolare, la foto Vallauris, del 1953, che ritrae i gesti dell’artista durante la composizione di un grande disegno a parete. L’immagine sottolinea l’aspetto della lavorazione; ciò che si vede infatti non è l’opera finita ma un work in progress. Si rende così piuttosto evidente la capacità che ha questa fotografia di sintetizzare il tempo remoto in un modo del tutto particolare. Diversamente dalle riproduzioni iconografiche che in genere ritraggono ciò che è in sé concluso, qui, al contrario, si attesta un’azione del passato rispecchiandone gli aspetti di progressiva mobilità: non quindi un ritratto di Picasso ma le sue azioni, i suoi gesti creativi. Le immagini di V. mostrano quindi le valenze di continuità tra ciò che è stato e ciò che sta per essere con un linguaggio che sottolinea l’aspetto performativo degli avvenimenti. La performance, in questo caso, è l’immediatezza dell’atto fotografico che si fa palcoscenico visivo per rappresentare l’incontro-scontro tra le scintille creative dell’opera e quelle del genio. Facendo riferimento alle tre foto – Nizza, del 1955, oppure a Cannes, del 1958, vediamo il volto di P. mutare espressioni di fronte e insieme ai progressivi cambiamenti prodotti dalle immagini sulle tele. La luce fotografica è quindi in grado di farci vedere contemporaneamente e istantaneamente questo binomio di creazioni distinte durante il loro venire all’essere. Con le fotografie di Gjon Mili, soprattutto quelle che titolano – P. P. che utilizza la luce per fare un disegno spaziale – e La Firma di P.P – si tende ad evidenziare più le capacità innovatrici e sovversive di cui l’artista si è fatto interprete. E’ interessante notare il fatto che strumenti differenti, fotografia e disegno, sono qui accomunati dall’uso di un unico mezzo, la luce, per esprimersi: scrittura con la luce l’una, luce per scrivere l’altro. Le altre meravigliose immagini in mostra, dai lavori di Lucie Clergue a quelli di Robert Doisneau, Raphael Gatti e Roberto Otero, leggono un comune elemento denominatore che mi sembra ancora una volta rintracciabile in Picasso quando diceva che “un quadro non è pensato e fissato nei dettagli a priori ma segue la mobilità del pensiero mentre lo si dipinge”.


Link correlati
Galleria Sozzani
Articoli correlati:
Picasso. 200 capolavori dal 1898 al 1972
Picasso. 200 capolavori dal 1898 al 1972
omaggio a Picasso. Da Mirò a Lichtenstein
Da Renoir a Picasso. Un secolo d’arte dal Petit Palais di Ginevra


Tullio Pacifici




Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10 – Milano Tel. 02.653531
e-mail: info@galleriacarlasozzani.com
fino al 14/X/01



[exibart]

Articoli recenti

  • Personaggi

È morto Martin Parr: addio al gigante della fotografia contemporanea

È morto ieri sabato 6 dicembre 2025, all’età di 73 anni, Martin Parr: il fotografo britannico conosciuto in tutto il…

7 Dicembre 2025 15:41
  • Arte contemporanea

Daniel Gonzalez: festeggiare significa abbattere le gerarchie sociali

L’artista argentino del mylar arriva nelle sale del Gallery Hotel Art di Firenze con nuove produzioni legate alla celebrazione e…

7 Dicembre 2025 15:00
  • Musei

Acquisizioni museali: etica, pratiche e visioni: il nuovo volume pubblicato da ICOM Italia

Mercoledì 17 dicembre 2025, dalle 17:30 alle 19:00, nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia, sarà presentato al pubblico “Acquisizioni museali:…

7 Dicembre 2025 14:20
  • Cinema

Dracula, l’amore perduto di Luc Besson

Quello di Coppola resta il grande classico dell'orrore gotico, insuperabile. Ma al cinema, il regista francese tenta un nuovo remix

7 Dicembre 2025 12:09
  • Mostre

Storia e immaginario delle ferrovie d’Italia, raccontati in una mostra a Roma

Al Vittoriano di Roma, una mostra celebra i 120 anni di attività delle Ferrovie di Stato: in esposizione, opere che…

7 Dicembre 2025 10:30
  • Fotografia

Other Identity #182, altre forme di identità culturali e pubbliche: John Noi

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…

7 Dicembre 2025 9:30