Dopo i vissuti a Buenos, Aires Anna Maria G. ritrova Milano, la città è mutata; l’artista ne è attratta; la sua fotografia attenta ai cambiamenti, come una bambina, come una turista, piena di meraviglia, indaga i percorsi delle sculture. Entra nei cortili, sulle piazze, tra le ombre e le luci dei palazzi, dove in un tempo, non troppo remoto, questi oggetti d’arte cambiavano le visuali. A cielo aperto, come pezzi vaganti sulle isole pedonali, rivoltavano le strade, incontrando l’ammirazione, l’interesse e l’indifferenza della gente.
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