Keïta (classe 1921) e Sidibé (classe 1935) sono due fotografi professionisti nati e vissuti nel Mali ed è grazie al loro lavoro di ritrattisti che abbiamo la possibilità di conoscere i volti e le abitudini di un popolo di cui l’occidente ha spesso visioni distorte, mediate da foto che ritraggono l’Africa come un continente sostanzialmente arretrato e povero.
In parte è vero, ma quello che emerge dalle foto in mostra è un’immagine di un popolo con grande dignità e voglia di vivere, ritratto con abilità tale da far dimenticare il lato “sociologico” e dare allo spettatore la possibilità di godere di vere opere d’arte.
“Con l’intento di rappresentare questo rapporto tra la cultura africana e il mezzo fotografico, il Museo Hendrik C. Andersen, a conferma della sua apertura anche verso l’arte contemporanea, ospiterà la prima grande mostra in Italia interamente dedicata a Seydou Keïta e Malick Sidibé, il cui lavoro è da poco noto in Europa: settanta fotografie in bianco e nero ( provenienti dalla C. A. A. C. – Collezione Pigozzi, Ginevra), che costituiscono uno straordinario ed inedito ritratto del Mali tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Settanta, sullo sfondo di quelle tensioni sociali che porteranno lo stato africano ad affrancarsi, nel 1960, dal colonialismo francese. Immagini di privati cittadini che, attraverso i loro abiti e le loro pose, tradiscono i sogni e le aspirazioni di una società in cambiamento.”
Malik Sidibè
Seydou Keïta
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