USA. Barton, Vermont. 1974. Shortie on the Bally. © Susan Meiselas Magnum Photos
Al Centro Internazionale di fotografia di Palermo diretto da Letizia Battaglia, inaugura oggi “Intimate strangers”, mostra personale di Susan Meiselas (Baltimora, 1948), una delle pioniere del fotogiornalismo moderno, tra le prime donne ammesse alla celebre agenzia Magnum Photos.
Nata nel 1948 a Baltimora, negli Stati Uniti, Susan Meiselas è una fotografa documentarista, dal 1976 membro dell’Agenzia Magnum. Vive e lavora a New York. L’importanza della sua fotografia viene notata con il lavoro nelle zone di conflitto dell’America Centrale tra il 1978 e il 1983. I suoi lavori e le sue opere sono spesso di lungo periodo: i soggetti coinvolti e presenti nelle opere, infatti, spaziano la gamma degli argomenti da lei affrontati, dalla guerra alle questioni dei diritti umani, dall’identità culturale all’industria del sesso. Meiselas ha usato la fotografia come un importante mezzo di denuncia sociale per combattere ogni tipo di violenza, da quella domestica – che racconta in vari progetti come Archives of Abuse e (1992), Room of their Own (2017)- a quella delle guerre (celebre il suo reportage sulla guerra civile in Nicaragua) oltre che strumento di impegno civile per la difesa dei fondamentali diritti umani, e in particolare delle donne, per cui quest’anno ha vinto il premio Women In Motion. Nel 1992 è stata premiata con il MacArthur Awardand, nel 2015 il Guggenheim Fellowship. Di recente è stata anche riconosciuta con il premio Deutsche Börse Photography Foundation Prize 2019.
Per l’occasione sono presentati a Palermo Carnival Strippers e Pandora’s Box, due dei lavori più potenti di Meiselas.
In Carnival Strippers, realizzato tra il 1972 al1975, Meiselas ha seguito le spogliarelliste delle fiere di paese in New England, Vermont e South Carolina, non soltanto nelle esibizioni sul palcoscenico ma anche nei loro momenti più intimi, alla quali ha affiancato le registrazioni audio delle voci delle protagoniste da lei stessa intervistate. Il risultato è un racconto multimediale che per la sua originalità e profondità segna un punto di svolta nella storia del fotogiornalismo, aprendo alla Miselan le porte della Magnum, di cui entra a far parte nel 1967.
Da quel momento il coinvolgimento dei soggetti fotografati attraverso la testimonianza diretta diventa una caratteristica del lavoro di Susan Meiselas, una metodologia d’indagine che costituisce per l’artista non solo una pratica analitica ma anche una forma di impegno civile.
Pandora’s Box, visibile nella seconda parte del percorso espositivo, è il titolo del reportage del 1995, ideale prolungamento di Carnival Strippers, che ci trasporta in un luogo esclusivo di 4000 metri quadrati all’interno di un loft di Manhattan, definito la ‘Disneyland della Dominazione’. La serie realizzata in un club sadomaso di New York, svela l’esistenza di un altro rapporto con la violenza e il dolore, che qui è cercato e auto-inflitto per scelta.
La mostra, visibile fino al 16 febbraio 2020, si inserisce nell’ambito della programmazione del Centro Internazionale di fotografia di Palermo dedicata ai grandi fotografi contemporanei in collaborazione con Magnum Photos, che ha già visto protagonisti Joseph Koudelka e Franco Zecchin.
Info:
Dal 15 dicembre al 16 Febbraio 2020
Centro Internazionale di Fotografia
Cantieri Culturali alla Zisa
Via Paolo Gili, 4
Ingresso gratuito
Orari Apertura Mostra:
Mar-Dom dalle ore 9.30 alle ore 18.30
Chiusura: Lunedì
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