L’esposizione presenta le opere realizzate da Mirko Basaldella, dal 1934 al 1967. Non può, dunque, non essere definita come un’ampia antologica, nella quale si possono ripercorrere tutte le fasi stilistiche attraversate dall’artista udinese nel corso della sua lunga carriera. Sculture, dipinti e disegni che testimoniano una continua e intensa ricerca formale.
Fondamentali per l’artista friulano, nato a Udine nel 1910, furono gli incontri con lo scultore Arturo Martini e con il pittore Corrado Cagli. Con il primo Mirko ebbe l’opportunità di collaborare, prima a Monza e successivamente a Milano, dal 1930 al 1934. A Cagli, invece, Mirko si avvicinò nel 1935, anno nel quale si trasferì a Roma. Insieme al fratello Afro iniziò a frequentare, nella capitale, il gruppo di artisti e letterati facenti capo al movimento, antinovecentista, della Galleria Cometa.
Numerose le sculture, tutte in bronzo. Sono opere, salvo rare eccezioni, violente e vitali. La superficie della materia raramente è liscia e priva d’imperfezioni. Di solito l’artista ha preferito renderla ruvida, graffiandola e
Quest’ultima corrente artistica è presente anche in molti dei dipinti esposti, che furono realizzati tra il 1949 e il 1954 e nei quali è evidente l’attenzione che Mirko prestò alla produzione di Pablo Picasso . Nella pittura, a differenza che nella scultura, la materia pittorica è sempre liscia e uniforme, stesa con cura. Molto numerosi anche i disegni, spesso realizzati a pennarello, schizzi veloci ed essenziali, nei quali trova conferma l’ecletticità di questo artista. Mirko Basaldella, in ogni caso, sembra aver dato i suoi maggiori risultati in ambito scultoreo.
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elena londero
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