Grazie alla collaborazione e disponibilità del Museo dell’Accademia, l’“Entrata degli animali nell’arca” del Grechetto è fino metà ottobre in prestito alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
L’opera di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto , artista nato a Genova nel 1609 e che qui ha vissuto a lungo e realizzato alcuni tra i lavori più importanti, fa parte della collezione della Ligustica dal 1838 grazie alla donazione dal proprietario Giacomo Spinola, straordinaria figura di mecenate e promotore delle arti all’epoca segretario dell’Accademia.
Ora è offerta l’occasione per un ritorno a casa, un provvisorio rientro del dipinto alla sua sede storica: infatti, la tela era in origine nel salone della Villa di Piazza Pellicceria, l’ampio locale arredato da Maddalena Doria Spinola alla fine del Settecento.
Il salone era destinato alle occasioni ufficiali: al soffitto affrescato dal Tavarone con i trionfi della famiglia rispondevano alle pareti opere di pittori genovesi, a raccontare l’orgogliosa appartenenza della famiglia alla vita culturale e politica cittadina.
Giulio Sommariva, il nuovo Conservatore del Museo dell’Accademia Ligustica, ha felicemente accolto la proposta della direttrice di Palazzo Spinola Farida Simonetti, come un’ottima occasione per «poter rivedere un’opera oggi musealizzata e quindi estrapolata dal contesto storico nel proprio ambiente d’origine».
E l’“Entrata degli animali nell’arca” è tornato ad occupare l’esatta sede nella quale si trovava secoli fa, vicino al “Viaggio di Abramo ” dello stesso autore.
È tornata per sostituire un altro quadro importante, “L’allegoria della Pace e della Guerra ” di Luca Giordano momentaneamente in restauro: un’assenza che si trasforma in turnover, nell’opportunità per storici e appassionati di ritrovare l’assetto originale della quadreria del salone.
Come spiega Farida Simonetti, la provvisoria assenza di opere per ragioni conservative o per prestiti ad altre mostre può diventare un’occasione di dialogo con altri soggetti e nuove scelte espositive: “È triste che il restauro delle opere, o il loro temporaneo prestito ad altri musei, sia spesso vissuto dai visitatori come un evento negativo ”.
E aggiunge: “restauri e prestiti ad altre mostre, che sono importanti occasioni di rinnovo e sviluppo o di condivisione del patrimonio artistico e quindi momenti positivi per la cultura sono spesso considerati solo assenze, identificati dai visitatori con mere zone di muri spogli. Così, abbiamo voluto creare una sinergia positiva tra la visione del pubblico e le esigenze di conservazione delle opere, facendo sì che il restauro di una preziosa tela di Luca Giordano diventasse il pretesto per una bella iniziativa ”.
L’”Entrata degli animali nell’arca ”, con i suoi vivaci ritratti dei ‘protagonisti’ – come gli straordinari due gatti al centro – sarà quindi visibile al pubblico fino al prossimo 13 ottobre, quando il dipinto di Luca Giordano tornerà a casa rinnovato dal restauro di Laura Carboni.
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