Completamente ideata, curata ed allestita dall’organizzazione di Palazzo Ducale, la mostra ( aperta al pubblico da sabato 27 ottobre) è un appuntamento di grande spessore artistico oltre che di risonanza internazionale, confermando la formidabile stagione Grandi Mostre che, da qualche anno a questa parte, ha come fulcro propulsore Palazzo Ducale.
Abbiamo il privilegio di essere guidati in una sorta di “overture ” dal curatore della mostra e del catalogo : Franco Ragazzi, curatore delle attività artistiche di Palazzo Ducale.
La mostra è dedicata principalmente agli artisti russi che hanno visitato e dipinto la Liguria fra l’Ottocento e i primi anni del Novecento ( tra questi appunto i tre grandi: Kandinsky, Vrubel’ e Jawlensky.) Le oltre 270 opere esposte sono di grandissimo valore e riflettono i maggiori sviluppi dell’arte Russa dal realismo ottocentesco fino alle avanguardie del primo Novecento.
Numerose e significative le opere di artisti famosi come Ajvazovskij – pittore altamente quotato sul mercato internazionale – Kiprensky, Scedrin, Nikolaj Ge, Repin, Benois, Bogoljubov, Levitan, Anna Ostroumova-Lebedeva, Grabar, Petrov-Vodkin, Alexandra Exter, Mashkov, Kalmakov, Archipov, Alexander Pavel e Anna Maria Swedomskj. La documentazione storica, presente nelle prime sale, funge da introduzione alla complessa ed articolata relazione, che attraverso i secoli e gli scambi culturali, economici (importantissima il collegamento marittimo Genova-Odessa per il trasporto delle merci) e politici, lega Genova a San Pietroburgo e più complessivamente : Liguria e Russia .
Una mostra che valorizza Genova ed il territorio ligure quale meta di grandi personaggi della storia e nello specifico la significativa presenza di personalità russe : da Gogol a Marina Cvetaeva, da Gorky alla Achmatova, , da Ciajkovsky a Skrjabin, dalla visita ufficiale dello zar Nicola I nel 1846 al soggiorno della Zarina Maria Aleksandrovna.
Ma perchè si registra una massiccia visitazione di russi in Liguria?
I motivi elencati da Ragazzi sono sostanzialmente quattro; a partire dal “Gran Tour” che pone Genova all’interno del viaggio romantico alla ricerca d’arte e cultura antica; al turismo, che viene inaugurato dal soggiorno della Zarina a San Remo negli anni 1874/75 ; ad un’altra forma di turismo quello legato ai motivi di salute che considerava le Riviere la sede ideale per la cura del “mal sottile” e successivamente per motivi politici assistiamo alla permanenza di importanti nuclei di emigrati antizaristi e dopo il 1917 di esuli antirivoluzionari.
Le personalità artistiche alle quali viene dedicata la maggiore attenzione sono quelle di Michail Vrubel’, Vassily Kandinsky, Alexey von Jawlensky. Di questi grandi artisti vengono presentate importanti e numerose opere che ripercorrono le singolari ricerche artistiche personali, all’interno di questo percorso biografico sono inserite anche quelle ispirate dai loro soggiorni liguri.
Le opere qui esposte provengono da musei di tutto il mondo : Ermitage, il Museo di Stato Russo, la Galleria Tretiakov di Mosca, il Museo Russo di Kiev, lo Sprengel Museum di Hannover, il Museum am Ostwall di Dortmund, il Museo Nazionale d’Arte Moderna Centro Georges Pompidou di Parigi, il Guggenheim Museum di New York ,Uffizi di Firenze e molti altre collezioni pubbliche e private.
Vrubel’ è uno dei più importanti pittori del simbolismo europeo, personaggio fondamentale della cultura visiva russa di cui costituisce il ponte fra il realismo ottocentesco e la sperimentazione che sfocerà nelle avanguardie.
L’artista soggiorna a Genova nel 1894 dipingendovi alcune Vedute di Portofino. Con i paesaggi liguri (e dei suoi viaggi italiani) sono presentate quelle opere (dai bozzetti per la cattedrale di Kiev alle fantasie orientaliste, dalle visionarie leggende russe fino alle straordinarie invenzioni dedicate al ciclo ossessivo del Demone) capaci di farne comprendere il ruolo di grande protagonista dell’arte moderna.
E’ questa la prima occasione diretta per una ampia conoscenza dell’artista in Italia .
Kandinsky soggiorna a Rapallo fra la fine del 1905 e la primavera del 1906 dipingendo numerosi paesaggi del Tigullio . Insieme con i paesaggi liguri sono esposte una selezione di opere comprese fra la fine dell’800 e la fine degli Anni ’20 che documentano la ricerca e l’evoluzione del linguaggio dell’artista dalla figura al simbolo verso l’astrazione, un “viaggio” vero o mentale che spesso incontra l’immagine reale o metaforica del mare e della nave.
Il grande pittore espressionista Jawlensky soggiorna nel marzo del 1914 a Bordighera dove dipinge una serie di paesaggi di notevole importanza. Il sole del Mediterraneo lo porteranno verso una maggiore luminosità, la padronanza del colore ed una sempre più scoperta astrazione.
Anche in questo caso la personalità di Jawlensky è presentata nell’ambito del suo percorso,in cui l’incontro con la luce e il paesaggio di Bordighera costituisce un momento fondamentale.
Una mostra chiara, luminosa ( non solo per la luce e lo spazio sapientemente creato e modulato nelle sale del Munizioniere ) che conduce il visitatore , attraverso le vicende personali di questi personaggi , ad un viaggio nei fasti della grande pittura russa in un periodo così importante nell’evoluzione stilistica dell’arte europea e mondiale: Romanticismo-Realismo-Simbolismo-Esperessionismo-Astrattismo-Cubofuturismo.
Non mancano i colpi di scena e le sorprese come ad esempio i contributi di celebri pittori italiani alla cultura russa: da segnalare i ritratti di Modigliani alla famosa Achmatova e le scenografie originali dei celeberrimi Balletti Russi
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Un caro saluto a Franco Ragazzi