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Fino al 2.VI.2002 | Capolavori dell’arte giapponese dall’antichità alla modernizzazione | Genova, Museo d’Arte Orientale E. Chiossone

di - 12 Novembre 2001

La mostra è una rara occasione per ammirare porcellane, lacche, smalti, bronzi, dipinti, stampe e altri pezzi dei periodi Edo (1600-1868) e Meiji (1868-1912).
Per ragioni logistiche ed esigenze di conservazione, infatti, questa parte dell’eccezionale collezione del museo è esposta molto di rado: per esempio pezzi preziosi come le belle, fragili xilografie policrome nishiki-e di Utagawa Hiroshige, Hokusai ed altri celebri artisti attivi nel Settecento e all’inizio del diciannovesimo secolo, non possono tollerare l’esposizione prolungata alla luce che può corrompere e virare le tonalità degli inchiostri.
La collezione delle nishiki-e è una significativa testimonianza storica ed iconografica della rivoluzione culturale avvenuta in Giappone tra i periodi Edo e Meiji, in un tempo segnato dalla rapida decadenza e la fine del sistema feudale con la restaurazione del potere imperiale, la modernizzazione dell’apparato statale e l’apertura ai rapporti internazionali e il parallelo affermarsi della borghesia cittadina.
I soggetti raffigurati nelle stampe più antiche, resi con straordinaria grazia formale e colori limpidi e freschi, sono tradizionali e ‘aristocratici’, caratterizzati da un sublime distacco dal reale: si tratta di temi naturalistici o di scene di vita, in genere sviluppati per serie fisse e ricorrenti (come ad esempio “Le cinque feste, ricchezza dell’anno”, o le stagioni rappresentate dalle quattro piante simbolo, il ramo di pesco ecc.) e resi con uno stile manierato, estetizzante, elegante e lieve, che raggiunge livelli di rarefatta perfezione.
La cultura borghese irrompe nell’iconografia introducendovi prepotentemente la realtà. Compaiono quindi soggetti più legati al quotidiano, momenti domestici dove la stilizzazione delle figure umane si stempera gradatamente nella cura per i dettagli fisici e le espressioni dei protagonisti, ritratti di attori teatrali che ne enfatizzano la mimica, fino a vere e proprie caricature come quelle esposte in mostra in una splendida serie di disegni a china.
Particolarmente curioso anche il gruppo di stampe tardo ottocentesche che raccontano l’attestarsi del primo turismo di massa dall’occidente: i viaggiatori sono descritti con curiosità e profonda attenzione per le differenze che ci restituiscono un’immagine inedita ed unica della nostra società di allora e dei rapporti intercorrenti tra le due culture.
Una rassegna, quindi, dedicata a tre secoli che hanno profondamente mutato la storia e la cultura del Giappone, come emerge non solo dall’evoluzione stilistica di stampe e dipinti su carta e seta ma anche dagli altri splendidi pezzi esposti: scrive Donatella Failla che “l’ineccepibile adempimento estetico e formale delle opere in lacca, porcellana e metallo rispecchia il perfezionamento del sistema feudale fondato sul predominio politico della casta militare dei samurai; la pittura e le stampe policrome nishiki-e mostrano il vasto fenomeno di secolarizzazione della cultura e l’affermarsi di un nuovo modo di vivere, quello della borghesia di città (chõnin), capace non solo di evolvere un’economia di tipo protocapitalistico, ma anche di esprimere una propria civiltà esistenziale, letteraria, teatrale e figurativa, nota come ‘mondo fluttuante’ (ukiyo).

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Biennale – Padiglione giapponese.
Matazo Kayama.

Valentina Caserta


“Capolavori dell’arte giapponese dall’antichità alla modernizzazione”
Museo d’Arte Orientale E. Chiossone, Genova
Villetta Dinegro – Piazzale Mazzini,1/96
Orari: martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00, lunedì e mercoledì chiuso.
Biglietto: £ 6.000 intero, £ 4.000 ridotto, gratuito fino a 18 anni e oltre 60 anni, cumulativo per due musei civici £10.000, domenica gratuito.
Per informazioni: tel. 010 542285 – fax 010 580526


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