Ottant’anni compiuti un paio di giorni dopo
l’inaugurazione e mezzo secolo di intensa attività artistica. Un’immensa mole
di opere, declinazioni, sperimentazioni che non sembrano aver perso la loro
freschezza concettuale, a vedere la forza comunicativa e lo humour vivace che
anima la serie degli Idoli di Prillwitz, ideati e ultimati non più di qualche anno fa.
Parte a ritroso da questi grandi palinsesti totemici in
bronzo la mostra antologica dedicata dal Museo di Villa Croce a uno dei maestri
della grande stagione sperimentale inaugurata negli anni ’60 dal Nouveau
Réalisme, Daniel Spoerri (Galati, 1930; vive a Seggiano, Grosseto).
L’omaggio si propone di delineare la variegata carriera
dell’artista attraverso sezioni specifiche di sperimentazione, lavori che nei
decenni hanno caratterizzato le variazioni della sua poetica, che rimane da
sempre legata a una fascinazione profonda per l’oggetto,
vitalizzata da un utilizzo da cui viene sottratta per essere cristallizzata in
opera.
Immancabili le prime trovate dei Tableau-piège, presentati al pubblico nel 1960
e diventati la cifra identificativa dell’arte di Spoerri: composizioni di
oggetti immobilizzati nella loro altrimenti momentanea casualità, per il gusto
della “contraddizione che consiste nel fissare gli oggetti, nel sottrarli
alla loro costante mutazioni”. In particolare, le tavole imbandite con i resti
organici e le vettovaglie in disordine dall’uso, fissati al piano e ribaltati
nella posizione verticale del quadro classico, costituiscono punti teorici e
pratici essenziali nel percorso dell’artista ricostruito in mostra.
Le serie di cui fanno parte Eaten by… dei primi anni di attività, le
Aktion Restaurant Spoerri del decennio successivo, così come i recentissimi Faux
Tableau-piége – costituiti
dal paradosso di un’accidentalità “fatta a tavolino” – rappresentano con varianti
minime ma essenziali quell’appropriazione di tranche de vie da parte dell’artista, che “comprende
la decadenza, ma anche l’atto creativo del rinascere”.
La passione per le presenze vissute si trasforma spesso in
ricerca spasmodica, in accumulazione oggettuale sovraccarica e quasi ossessiva:
lo rivelano le grandi fasce tratte dalla Catena genetica del mercato delle
pulci che, con il
loro horror vacui
composto da cianfrusaglie, affiancano lo spettatore lungo lo scalone principale;
o gli inquietanti esseri ibridi dei Corps en morceaux, imponenti assemblaggi dalla
natura antropomorfa; o ancora le composizioni delle Histoire des Boites à
lettres, dove a far da sfondo alle parti è
la ripetizione diffusa di lettere tipografiche recuperate dai mercatini.
Il tutto sempre dettato da una precisissima intenzione
teorica, accompagnato da puntuali dichiarazioni che rivelano la poetica
semplicità dei pensieri che si nascondono dietro il caos dell’accumulo
materiale: “Ero affascinato dall’idea di tutte le poesie, i romanzi, i
codici giuridici, le riviste pornografiche e le Bibbie che possono scaturire da
quelle 27 lettere…”.
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mostra visitata il 7 aprile 2010
dal 24 marzo al 20 giugno 2010
Daniel
Spoerri – Dai Tableaux pièges agli Idoli di Prillwitz
a cura di Thomas Levy, Barbara Räderscheidt e Sandra
Solimano
Museo d’Arte Contemporanea – Villa Croce
Via Ruffini, 3 – 16128 Genova
Orario: da martedì a venerdì ore 9-19; sabato e domenica ore 10-19
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 010580069; fax +39 010532482; museocroce@comune.genova.it; www.museovillacroce.it
[exibart]
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