Ci sono luoghi che al di la della percezione architettonica di insieme, trasmettono vere e proprie emozioni.Il Museo del tesoro della Cattedrale di San Lorenzo è uno di quelli. Progettato tra il 1954 e il 1956 dall’architetto Franco Albini sotto la direzione di Caterina Marcenaro, all’epoca direttrice dei musei comunali, ancora oggi si pone come un capolavoro assoluto della museografia. Uno spazio sotterraneo, ridotto, discreto, in cui luce e ombra sono sapientemente miscelate per arricchire lo spazio espositivo. Composto da 4 sale circolari di diametro differente denominate “tholoi” dallo stesso Albini (la tholos era la tomba micenea), da uno spazio pentagonale di ingresso e da un vano di raccordo. La pietra nera di promontorio del rivestimento e di pavimentazione, la splendida orditura della copertura formata da travetti in cemento armato che riprendono la conformazione planimetrica, la disposizione delle opere che si svelano nella penombra e le stesse vetrine espositive, anch’esse dell’allestimento albiniano, rendono l’ambiente magico e suggestivo proprio come nell’ architettura funerarie a cui si ispira. Un luogo da vivere ma non solo da guardare. Il museo contiene preziosi oggetti che ancora oggi vengono utilizzati nelle celebrazioni liturgiche in particolari festività. Nel 1996 il museo è stato riaperto al pubblico dopo alcuni anni di chiusura per restauri, sotto la direzione di Clario Di Fabio. Il “Tesoro” costituito già nel corso del XII secolo si arricchisce nei secoli successivi tramite donazioni ufficiali e private, contributi di stato e di devozione, contribuendo a formare l’attuale dotazione costituita da statue,argenteria, piviali, reliquari, paliotti, arche processionali, preziosissima oreficeria, calici e ostensori, exvoto. Di particolare interesse, oggetto ancora oggi misterioso, il “Sacro Catino” di datazione incerta, ritenuto il Santo Graal, ovvero il piatto usato da Cristo nell’Ultima Cena, un tempo considerato di smeraldo per la sua colorazione è costituito invece di vetro verde soffiato, di forma ottagonale.La croce bizantina denominata “Croce degli Zaccaria”, custodia di un frammento(stauroteca) della vera croce utilizzata dagli Arcivescovi di Genova per benedire il Doge eletto. L’arca processionale del Corpus Domini realizzata da argentieri italiani fiamminghi nel XVI secolo.
L’arca processionale di San Giovanni Battista, patrono di Genova, una sorprendente miniatura di una cattedrale. Il piatto di San Giovanni Battista che secondo la tradizione sarebbe stato usato per raccogliere la testa del Battista dopo la sua decollazione, con i giochi cromatici ricamati all’incidenza della luce. L’arca del Barbarossa opera costituita da lamine di argento che rivestono una cassa di legno, opera del XII secolo.
Un museo-scrigno, suggestivo e prezioso come il suo tesoro.
Giacomo Airaldi
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Su segnalazione dell'amica P.Marica curatrice del libro sul museo del Tesoro cumunico che il sacro Catino è di forma ESAGONALE e non come erroneamente da me segnalato ottogonale. Mi scuso per la svista e vi consiglio il prezioso lavoro della Marica
A.G.01