Categorie: Il fatto

Che pacco l’infanzia!

di - 29 Agosto 2017
C’è da augurarsi di crescere in fretta, di questi tempi, e di farlo corazzati di idee e ribellioni proprie. C’erano una volta la religione dei “capelloni”, autarchica e descritta magistralmente anche da Pier Paolo Pasolini, e oggi – con l’apertura dei confini – i “capelloni” che non sentono ragioni sono, a giudizio di popolo, gli islamici che molto spesso si confondono con gli islamisti. E allora che succede se una bambina di cinque anni, cristiana non per scelta ma solo per imposizione (l’altro nome, e più efficacie del sacramento) di battesimo, finisce affidata a una famiglia in cui pare che le donne portino il velo? Succede un pandemonio, e tra la selva di commenti che sfila sui media quelli che lasciano più perplessi indicano la “mancanza di libertà” della piccola.
Come se avesse potuto scegliere. Come se questo “pacco” di cinque anni che pare abbia anche una madre naturale non sia già stata completamente privata della libertà e passata, come un cagnolino al guinzaglio, da una parte all’altra. C’è di buono che a cinque anni, forse tutto questo pasticcio si potrà obliare. O forse no.
Ma c’è anche da chiedersi, invece, se non sia il caso di “scandalizzarsi” anche per le vite di altri bambini, ovvero quelli nati nelle famiglie integraliste, per cui il velo non è un optional, per cui una promessa di matrimonio non è sulla base dell’amore, per cui le mutilazioni genitali non sono un una pratica erotica per occidentali perversi. Chi ci pensa alla libertà di questi pargoli? Troveranno il coraggio di seguire la propria strada, una volta adulti? Troveranno la forza di dire “basta” a certe imposizioni arcaiche come lo dissero, per certi versi, i nostri avi e prima ancora i rivoluzionari, i martiri della scienza bruciati dalla religione e dalla superstizione?
Ancora una volta, con il fatto della Gran Bretagna (che sembra somigliare sempre di più a un colabrodo xenofobo fomentato dalle scelte “europeoscettiche”) si guarda il dito che indica la luna: fa “scandalo” il fatto che una bambina sia stata affidata a “gente” non della stessa razza, e non il fatto che nella civile Londra ci siano probabilmente migliaia di bambini che, se potessero, sognerebbero di sterminarla la tanto agognata famiglia.
Potrebbe succedere alla piccola in questione, o forse potrebbe succedere il contrario. E se a 18 anni, in un altro caso possibile, sognasse di abbracciare il Corano? E se una volta maggiorenne sognasse invece di scoprirsi il capo? E se fosse affidata a una famiglia di inglesi conservatori duri a morire pro-Brexit e magari pure un po’ violenti?
Forse il problema non è più “la consegna del pacco” a una orrenda patria podestà, ma il fatto di imparare a lasciar vivere i propri figli. Stavolta sì, seguendo una modalità laica. Quella che, stando ai coloriti fatti inglesi, non ha perseguito nemmeno l’assistenza sociale. Cari bambini di tutto il mondo, fatevi forza. Poi passa. (MB)

Articoli recenti

  • Mostre

Robert Indiana a Venezia: Il Dolce Mistero dell’arte e dell’identità americana

Fino al 24 novembre le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco accolgono la più importante esposizione di Robert Indiana ospitata…

29 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

World Leader Pretend: Alex Da Corte in mostra da Gió Marconi

Alex Da Corte torna a Milano con una nuova irriverente rassegna di opere, tra dipinti, sculture e installazioni. È la…

28 Aprile 2024 21:19
  • Arte contemporanea

La quercia della memoria: l’omaggio di Casa Sponge all’artista scomparso Massimo Uberti

A quasi un mese dalla morte di Massimo Uberti, il fondatore di Casa Sponge Giovanni Gaggia lo omaggia con un…

28 Aprile 2024 20:36
  • Arte contemporanea

Qual è il potere reale dell’immaginazione? La risposta collettiva del MACTE di Termoli

Fino al primo giugno, Ersilia. Praticare l’altrove è il racconto corale al MACTE Termoli che reinterpreta la città tra folklore,…

28 Aprile 2024 19:09
  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10