Dopo uno dei suoi libri forse più bizzarri, Come un
guanto di velluto forgiato nel ferro, Daniel Clowes torna con un nuovo fumetto e un nuovo personaggio, Wilson, le cui storie brevissime
compongono poco a poco una vera e propria graphic novel, come era stato per Ice
Haven, di cui
l’autore replica l’abitudine di cambiare stile tra una tavola e l’altra,
variando da quello più grafico a quello più dettagliato.
Wilson è un autentico rompipalle, meschino e impiccione,
mai più di cinque minuti, ha pessimi rapporti con tutta la sua famiglia, che
ogni tanto omaggia di escrementi di cane inviati per posta. È decisamente un
personaggio perfetto intorno al quale fare un film.
La sua vita sembra prendere una svolta quando suo padre
muore e, in cerca di risposte sulla sua vita, Wilson ritrova la ex-moglie, da
cui scopre di avere avuto una bambina che però lei ha dato in adozione. Come si
troverà Wilson il solitario alle prese con una quasi famiglia e la realtà
dell’avere una figlia di sedici anni? Semplice: come se niente fosse. Per
quanto cerchi di recuperare il tempo perduto, Wilson è Wilson ormai da troppo
tempo.
Wilson è un personaggio meraviglioso, un libro crudele e
divertente, ma anche umano e a tratti straordinariamente commovente. Un libro
che conferma il talento di Clowes nel raccontare personaggi assurdi eppure
assolutamente realistici.
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Ice Haven: cartoline dalla provincia americana
davide calì
la rubrica in fumo è diretta da gianluca
testa
Daniel Clowes – Wilson
Coconino-Fandango, Bologna-Roma 2010
Pagg. 78, € 17,50
ISBN 9788876181764
Info: la scheda dell’editore
[exibart]
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Amo troppo l'opera di Clowes per non fare questa inutile precisazione: "Come un guanto..." è la sua prima opera. E' l'ultima per il mercato italiano che ha deciso di pubblicarla solo l'anno scorso. Amen