Categorie: Libri ed editoria

libri_saggi | Vita e morte dell’immagine | (il castoro 2010)

di - 7 Giugno 2010
Che cos’è la mediologia? È una disciplina mentale
piuttosto che una scienza; è la tecnologia dell’informazione mediata e la sociologia dei suoi effetti.
Régis Debray, mediologo, scrive la biografia
dell’immagine, con piglio aforistico, baroccheggiante, anti-lineare. Nata come
difesa dalla morte, dalla sparizione (privilegio sociale della memoria, essa può
sopravvivere, la parola no, essendo evanescente e mortale, a meno che non
assuma, per l’appunto, forma grafica), l’immagine è assunta dal Cristianesimo per
il suo potere strategico, di cui questo, unico fra i monoteismi ad aver abolito
l’interdizione iconofoba, comincia presto a servirsi consapevolmente.
Chiunque voglia separare la nostra età della percezione
dalle precedenti deve fare i conti con Walter Benjamin. Debray lo sa e vi si
scontra a viso aperto, arrivando a retrodatare la secolarizzazione delle
immagini al Rinascimento: non alla riproducibilità meccanica si deve la conclamata
perdita dell’aura, bensì alle rivendicazioni degli artisti quattro e
cinquecenteschi. Con esse comincia a decadere l’autorità sacrale, superumana e
immediata della forma in sé (il trascendente si privatizza); viene meno l’incarnazione
che preserva dalla morte, la mediazione tra umano e divino.
Una urgenza classificatoria, ma prudente e autoironica,
guida Debray verso l’individuazione di tre età dello sguardo: magico (nella logosfera,
mondo degli idoli e della scrittura manuale), estetico (nella grafosfera, età
dell’arte e della stampa) ed economico (nella nostra videosfera, il luogo dell’audiovisivo
ubiquo, della televisione e delle sue antinomie conviventi). Tre mediosfere illustrate
da un diagramma che incasella 57 categorie, aspetti potenziali delle tre epoche
(o zone mentali). Basti da esempio la tripletta di aggettivi che usa per
definire la traiettoria dell’immagine: da veggente a vista, da vista a visionata.
Non idolatriamo più le opere ma gli artisti”, la cui esistenza è
drammatizzata, verbalizzata in una dis-misura di parole resasi necessaria per
sopperire al vuoto simbolico, alla mancanza di senso. Il mutismo dell’immagine
(esposta, museificata, disinnescata) è tanto “sconveniente” da doversi riempire
col moltiplicarsi dei discorsi della e sulla comunicazione: “The less you
have to see, the more you have to say
”, ammicca Debray.
Una remora alla cognizione di questo processo è la
sopravvivenza dell’estetica kantiana, che il nostro tratta come un luogo comune
da snebbiare, così come l’equivoco dell’arte greca (funzione, non arte. Utilità,
non bellezza), la rappresentabilità della natura e del paesaggio come
spettacolo pittoresco.

In chiusura, tra le pagine aleggia il fantasma
mitologizzato del postmoderno, riecheggiano le parole (poetiche oltre che
profetiche) di MacLuhan e quelle di Baudrillard: il reale scompare, sopraffatto
da una rappresentazione simulacrale; ogni cosa finisce declassata al rango di
semplice segno, che trova unicamente in sé il proprio referente, non indicando più alcunché.

articoli correlati
Debray su La Stanza Rossa
Un recente saggio su estetica e nuovi media

carlo titomanlio

la rubrica libri è diretta da marco enrico giacomelli


Regis Debray – Vita e morte dell’immagine
Il Castoro, Milano 2010
Pagg. 268, € 22
ISBN 9788880335238
Info:
la scheda dell’editore

[exibart]


Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mostre

Alice Neel. I am The Century, a Torino la sua prima retrospettiva italiana

Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…

7 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30