Categorie: Libri ed editoria

Un libro al giorno: gli Scritti d’Arte di Vincenzo Agnetti

di - 30 Agosto 2024

Il sole mi ferisce implacabile. Oscillazioni: agosto, nellacacofonia delle ferie e nell’impeto anfibio: eppure l’acqua è spazio senza traccia. Pausa. Pausa dalla pausa: gelato al limone. Il gabbiano (non solo lui) stride – chi ascolta? La poesia è tra la sabbia. Granello uno: Granello 2: 4ran3ll0III: 5 2 192 6: usque ad aeternum. Con me un vero pezzo d’arte. Non gli Achromes manzoniani: mi erano scomodi. Ho preferito qualcosa di più tascabile, come gli Scritti d’arte di Vincenzo Agnetti.

Non è questo un tentativo di fare eco al testo: non ne sarei capace. La parola dellautore e la sua forza vanno ben oltre. Tuttavia, letto il libro, non si può far altro che approdare nuovamente là dove tutto è cominciato (o forse appena terminato?): ossia nel libero dispiegamento dei significanti, trascinati dalla corrente inarrestabile del pensiero. Forse non è chiaro, ma poco importa. Lo stesso inciampo (più d’uno, per la verità) lo si incontra fin dal principio di questi Scritti, curati da Federica Boragina, che, saggiamente, li dissemina in ordine di complessità decrescente. L’inciampo è infatti propedeutico al discorso di Agnetti, che nella varietà di registro che sia critico, poetico, descrittivo-divulgativo sempre resiste alla lettura semplicistica. E tu, caro lettore, non vorrai mica sottrarti al gioco?

L’antologia è uscita poche settimane fa per Abscondita, e raccoglie molti degli scritti alcuni inediti o di difficile reperimento redatti negli anni 1959-1981, restituendo finalmente corpo unitario (seppure fatalmente non-finito) all’attività letteraria, a quel Rammentatore critico così pregnante nel percorso e nella poetica dell’artista. Interventi spontanei per alcuni amici, Scritti proposizionali, testi pubblicati in cataloghi, riviste di settore o annotazioni non divulgate: per Agnetti la forma è irrilevante il libro, suggerisce Marco Meneguzzo nella sua bella postfazione, potrebbe leggersi liberamente, senza l’ausilio di alcuna nota. A valere è il peso della parola, ossia del pensamento, che per necessità di revisione critica, va continuamente emendato. Eroso “per forza di levare” direbbe Michelangelo. Tradotto, ridotto, dimenticato.

La creazione dell’oggetto artistico viene dopo. Esso è concetto reificato, ciò che rimane dalla distillazione del linguaggio, di cui ormai sono stati rovinati i codici, alterati i referenti, contraddetti i significati usuali. L’opera ne conserva l’informazione al suo grado zero, che si fa germe latente nel campo vuoto e dunque massimamente fertile della tela monocroma, del silenzio musicale, del rimosso inconscio. Un vuoto che non si esaurisce come nulla, come svuotamento fine a sé stesso, ma diventa presupposto esistenziale di ogni altro pieno. Scuote e mina le certezze e gli automatismi mentali dei suoi interpretanti, stimolandoli nella co-produzione di nuovi sovrasensi, nuovi discorsi: “una demistificazione con le armi della mistificazione stessa”. E così fino ad un nuovo spirito irreggimentato, “luogo della ripetizione” diceva Barthes.

In questa eterna dialettica del vuoto, l’arte di Agnetti può esser vista soltanto come un tutto unico che respira armonicamente. Edgar Allan Poe avrebbe anche potuto esimersi dal rivelare obiettivi e artifici poetici nel suo famoso saggio La filosofia della composizione; in Agnetti invece tutto è già arte: ogni “istante lavoro” della sua Opera, sia esso scritto o vissuto, si integra con gli altri. Pur nella specifica autonomia o apparente disconnessione, si fa specchio di una struttura riflessiva infinita: l’opera aperta di Babele. E dire che era soltanto un tascabile!

Articoli recenti

  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30