Non è altro che una risposta concettuale all’estetica del cambiamento dei tempi questa mostra del duo Vedovamazzei (Stella Scala, Napoli, 1964 e Simeone Crispino, Napoli, 1962) allestita nella settecentesca chiesa della Maddalena. Per l’occasione i due artisti, da sempre abituati a lavorare in stretta relazione con l’anima dei luoghi in cui espongono, hanno recuperato i segni di una contrapposizione antica e perpetua, quella tra Potere Spirituale e Potere Temporale. Questa contrapposizione è rappresentata in tutte le nostre regioni all’accostamento di cattedrali ad imponenti palazzi pubblici e addirittura nei grandi cicli pittorici o nelle scene di battaglia dei vari signori si susseguono scene religiose e miracolose.
Questi segni sono numerosi anche negli antichi palazzi pesaresi ed il lavoro dei Vedovamazzei si è concentrato proprio su queste eredità iconografiche. Le installazioni sono realizzate con lo spirito moderno e accattivante del nostro tempo, anche se in esse tornano alla luce i fasti architettonici e artistici dei palazzi marchigiani. Un esempio: sulla tela di un ombrellone (icona inconfondibile di una città che deve gran parte della sua economia al turismo) compaiono gli stucchi di un antico palazzo. Un modo inequivocabile di produrre spiazzamento emotivo e cognitivo: da un lato l’utilizzo di bombolette spray, usate spesso per imbrattare e deturpare, dall’altro la possibilità di riconsegnare (attraverso le stesse bombolette) alla vista del pubblico l’immagine degli stucchi presenti in palazzi chiusi da decenni.
Ma non è tutto. Anche nelle altre opere esposte compaiono i segni del
Risulta difficile comprendere quei segnali oggi, soprattutto perché la nostra capacità cognitiva è mutata. Quella riesumata dai Vedovamazzei è storia, vissuta o meglio assimilata da noi cittadini come elemento ormai statico, abituale. I Vedovamazzei hanno ridato forza vitale e dinamismo a quella storia, permettendo, in un certo senso, al pubblico della mostra e ai pesaresi di riappropriarsene. Così tutto il contenitore storico che ospita la mostra diviene vitale, si trasforma cioè in contesto fruibile ed accessibile, in quanto arricchito di energie vitali del nostro tempo.
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