Chiude il ciclo âMi Consenta, che câhai 0,516457 EURO che mi devo comprare un quadro?â curato da Franco Marconi con la partecipazione di giovani critici. A suggello di una ricca e fortunata stagione autunnale è stato chiamato David Paolinetti presentato dalla giovane ma ormai esperta critica marchigiana Gloria Gradassi.
Disegni leggerissimi, appesi in punta di spillo e sculture in resina che rappresentano una sorta di animale inventato si appropriano dello spazio della galleria, spogliandolo della propria fisicitĂ e trasportandolo in una dimensione ideale qualâè quella del sogno. Ă il sogno, appunto, il vero protagonista delle opere di Paolinetti, è la dimensione onirica dellâartista che prende corpo in un tratto dal sapore quasi infantile; immagini semplici, ma estremamente comunicative, si âsvolgonoâ nel percorso della galleria come in una sorta di flusso di coscienza, collegate da personaggi ricorrenti in un gioco di rimandi tra opera grafica ed opera scultorea.
Il materiale stesso in quanto supporto, acquista particolare importanza nelle sue opere, quelli che allâapparenza sembrano dei semplici disegni su carta sono in realtĂ il risultato di unâaccurata ricerca e di una complessa azione concettuale che mette in relazione il foglio, il segno grafico ed il colore. La dimensione onirica dellâopera viene evidenziata dalla mancanza di precisi riferimenti spazio-temporali, quelli che possiamo definire personaggi, infatti, non vengono inseriti in un contesto preciso, come potrebbe, ad esempio, essere una stanza, ma sono gli elementi stessi dellâopera, che ci permettono di contestualizzarli, come nella famosa esperienza percettiva di Kanitza. Qui la parete non espressa compare nel momento in cui fermiamo lo sguardo su di una finestra o su di un quadro, la linea di terra, anchâessa assente, compare come elemento necessario su cui poggiano un letto o un divano.
Le sculture che dominano il centro della stanza rappresentano un animale immaginario, anchâesso prodotto dal sogno, in cui lâinteresse dellâartista si focalizza sulla ripetizione quasi ossessiva di un modulo, che si esprime sia nellâaccostamento seriale di opere molto simili tra di loro, sia nella realizzazione tecnica, dove lo stesso gesto inferto nella resina migliaia di volte rende il senso del morbido pelo dellâanimale.
Articoli correlati
Andy
Forum Correlati
Arte&Crisi
Stefano Verri
mostra visitatali 4.XI.2001 [inaugurazione]
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dallâAccademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria dâarte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…