Continuano gli appuntamenti con l’arte nello splendido spazio della Mole Vanvitelliana. Da roccaforte settecentesca, questo spazio, da dieci anni a questa parte diventa di volta in volta suggestivo scenario di mostre più o meno importanti che spaziano dall’archeologia, alla pittura moderna, dalla fotografia alle più nuove tendenze contemporanee, ed è proprio il suo carattere di versatilità e la oculata gestione che ne fanno uno dei capisaldi per la promozione di eventi culturali nelle marche.
Quattro sezioni compongono questa mostra, quattro sezioni dedicate ad epoche diverse, dove i pezzi esposti che siano un bastoncino di ambra, il ritratto di qualche nobiluomo veneto od uno scafandro parlano di loro stessi, dei popoli che li hanno utilizzati, diventano simboli dello scambio tra culture e civiltà diverse, sintetizzando nella loro particolarità di oggetto la storia dell’adriatico stesso.
Il percorso della mostra è un percorso storico-tematico, che lascia raccontare al mare più di duemila anni di storia. La prima tappa, Da Roma a Bisanzio ci pone davanti ad interessantissimi reperti archeologici, dalle anfore di epoca romana utilizzate per gli scambi commerciali, ritrovate nelle acque inserite nelle proficue rotte imperiali con l’oriente, ai magnifici mosaici distaccati a prova dell’influenza bizantina, dal vasellame alle punte di frecce, monete e contrappesi, fino alla magnifica crocetta votiva egiziana tutti a testimonianza di una commistione stilistica e culturale avvenuta in epoca tardo antica. La seconda sezione è dedicata a Venezia trionfante, alla città lagunare che ha saputo sfruttare il mare per estendere la sua egemonia economica al medioriente difendendola con ardite imprese belliche esaltate da Grewenbrook, da Maganza e da Francesco Guardi. Dai ritratti di nobili e funzionari Veneziani si passa poi agli Artisti dell’Adriatico, questi che di influenza veneta e bizantina formarono un nuovo ed originalissimo linguaggio, tanto da far parlare di un vero e proprio Rinascimento Adriatico. Dopo la breve parentesi dedicata al Ciriaco D’Ancona, si passa alla sezione dedicata all’Adriatico mare di città e mare di scambi dove si percepisce il ruolo della città di Ancona come luogo di smistamento delle merci Pontificie, e quindi della sua importanza in seno alle attività che si sono svolte nell’adriatico, testimoniata dalla presenza appunto di antiche carte, libri di mercatura e di navigazione, fino ai plastici dedicati alle modalità della pesca ed alle imbarcazioni.
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