La musica blues è una passione forte, da sempre fonte d’ispirazione e ragione creativa dell’arte di Marco Calcinaro (San Benedetto del Tronto, 1971). La mostra raccoglie la produzione di questi ultimi anni consentendo una lettura progressiva del lavoro dell’artista. Dai disegni del 1999, già esposti a Spoleto, in cui prevale l’aspetto illustrativo, alle grandi opere del 2002, caratterizzate da uno stile fortemente espressivo.
I colori accesi, le campiture piatte e la convivenza di figure e scritte denunciano chiaramente quale referente la Pop Art americana e in particolare l’opera di Andy Warhol. Chiara e inconfondibile questa influenza, sebbene l’artista marchigiano utilizzi esclusivamente colori ad olio stesi a pennello con tratto spesso e irregolare. Dal 2003 Calcinaro adotta anche procedimenti di riproduzione seriale, con lavori in cui interviene a spray avvalendosi degli stencil. Sono opere che incarnano pienamente l’anima pop, attualizzandola con l’aggiunta di linguaggi contemporanei. Il 2004 è l’anno di un viaggio che l’artista, insieme alla moglie Laila, compie negli Stati Uniti: Clarksdale, Memphis, New Orleans. Luoghi inconfondibili, che Calcinaro cattura in una serie di fotografie monocromatiche, esposte in mostra. Ancora il blues, dunque, cercato e vissuto nei luoghi che
L’ultima produzione può dividersi in Ritratti e Luoghi. Come un filtro, un velo, il colore si stende a coprire l’immagine, lasciando appena affiorare quei volti espressivi e carichi di significato. Un procedimento che trasmette tutta l’anima del blues, che sa essere allo stesso tempo atmosfera e stato d’animo. Ad ispirare la serie sui luoghi è stato proprio il viaggio compiuto nel 2004: da quelle fotografie Calcinaro riprende scritte, particolari architettonici, immagini. Composizioni istintive e affascinanti che ben comunicano la commistione di stili e culture che caratterizza le comunità afroamericane.
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