Categorie: marcheabruzzi

fino al 31.VII.2002 | By-pass – percorso alternativo | Monteprandone (ap), Palazzo Parissi

di - 25 Luglio 2002

E come potrebbe essere altrimenti? Mettete dieci artisti, per lo più giovanissimi e quasi emergenti, aggiungete la totale diversità tecnica e concettuale con la quale essi lavorano ed avrete quello che a prima vista potrebbe sembrare un magmatico insieme di personalità, potenti e complesse al tempo stesso, che non hanno nulla a che spartire l’una con l’altra. Sbagliato. Gli artisti scelti dal curatore Stefano Verri sono legati invece a filo doppio da un sottile filrouge, un percorso alternativo che attraversa le coscienze e diventa il by-pass necessario e vitale per la comprensione del mondo. Ognuno di loro tenta, attraverso l’atto artistico e la ricerca che ne è alla base, di rivelare le contraddizioni della società in cui viviamo, o più semplicemente di coglierne gli aspetti sottili, nascosti e quasi dimenticati nella velocità dei ritmi quotidiani.
Per questi motivi il cubo dei mille Flash Art falsi di Zak Manzi-Angelo Rossi, ridicolizzazione del sistema artistico e della sua pretesa d’infallibilità, si sposa così bene con il Genetics di Caterina Notte, simbolo dell’avatar , del doppio virtuale, la cui presenza attrae e destabilizza al tempo stesso.
Così come l’installazione Metastasi di Filippo Sorcinelli, (uno dei lavori più complessi della mostra) è denuncia e condanna del potere religioso ed insieme speranza di riscatto dalla sua corruzione; le opere di Giuseppe Restano sono dei banali oggetti sottratti a forza dal nostro spazio domestico e riconsegnati sotto forma di oli dalle tinte calibratissime, con un taglio fotografico estremamente ricercato che ne spiazza la nostra usuale percezione, trasformandoli in elementi nuovi e stranianti.
Mentre i grattacieli piatti e vuoti di Marco Nemeo sono icone della nostra esistenza. La strada che attraversiamo per andare in ufficio, il palazzo che vediamo dalle finestre di casa, i grandi disegni a carboncino della giovane francese Anne Lhèritier, che ritrae i cortili dei grandi palazzi della periferia milanese, ci ricordano l’esistenza del dettaglio che non si vede, o forse nella fretta, non si guarda.
Dovremmo parlare ancora a lungo dell’opera di Sabrina Muzi, che riflette sulla difficoltà delle relazioni interpersonali in una società priva di dialogo (decisamente interessanti i suoi video, in cui la corporeità assume una valenza pregnante) o del video di Zhang Qi-Kai, Mind the gap che vede l’artista-protagonista teso nell’impossibile e vano sforzo di salire al contrario una scala mobile della metropolitana londinese (metafora dello sforzo del vivere?), o ancora della ricerca sulla tecnologia e la comunicazione di massa di Franco Fiorillo (anche questa una buona opera, forse un po’ sacrificata nell’allestimento) o dell’iperrealismo dei piloti protagonisti di scorribande notturne nell’underground metropolitano di Roberto Morone

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paola capata
mostra visitata il 14.VII.2002


dal 14.VII al 31.VII
By-Pass percorso alternativo, Palazzo Parissi, Monteprandone (ap), centro storico. A cura di Stefano Verri. Orario 18/20 21/24, info 073562555 3383115632, ingresso libero, catalogo disponibile in mostra.


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