Squp é la terza mostra che la galleria d’arte Franco Marconi dedica alla rassegna In Sogno Enzo Biagi mi ha rivelato che nel 2001 porteremo tutti le antenne, titolo contenitore che non propone un tema vero e proprio ma rappresenta una provocazione, un invito a riflettere sul ruolo dell’arte, dell’artista e del fruitore. C’é chi ha avanzato l’ipotesi che le antenne (nel catalogo in testa ad ogni artista) rappresentino il sesto senso dell’artista, la sua capacità di vedere oltre la realtà e quindi il suo talento, il dono di farci vedere, conoscere, immaginare.
In un certo senso queste antenne potrebbero diventare la trascrizione contemporanea del visionario, del maudit ottocentesco o del vate dell’inizio del secolo scorso.
Squp si inserisce in questo contesto portando, appunto, una propria visione dell’arte e della realtà.
I pezzi in mostra, tra cui ricordiamo:Venere allo specchio, Dama col radicchio e La Tempesta,sono allestiti con grande cura, dando la giusta attenzione alle contrapposizioni cromatiche , alle distanze, sia fisiche che mentali, nel pieno rispetto del percorso che l’artista vuole proporre.
Squp é un vero e proprio Viaggio compiuto attraverso stampe digitali su tela ritoccate pittoricamente, in cui tecnica computerizzata e tradizione manuale si fondono in un risultato eccezionale. Viaggio, appunto, perché si tratta di un vero e proprio percorso, fatto di citazioni storiche, ma con un unico comune denominatore, il rapporto tra l’uomo e la natura. Una natura che non raggiunge un rigor mortis, che non si arresta nella rappresentazione, ma una natura mutandi, in divenire nella sua relazione con l’essere umano , nel suo travolgere completamente i nostri sensi. La natura che Squp ci propone é multiforme ed imprevedibile, si fonde in noi come in un moderno mito di Dafne (La Tempesta) , ci orna come l’alloro i poeti (Dama del radicchio), si impadronisce di noi , ponendoci poi di fronte alla nostra inesorabile ma necessaria corruttibilità (Venere allo specchio).
La scelta di citare, evidente anche nei titoli, non é una mera operazione estetica ma diventa fondamentalmente un’operazione concettuale, nel momento in cui la rielaborazione digitale aggiunge all’opera una sorta di valore “altro” che la attualizza e la rende propria della visione dell’artista.
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Stefano Verri
mostra visitata il 22.III.2001
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ehilà marchigiani, uniamoci in difesa e promozione dei nostri tesori!!
continuiamo a farci sentire!
annalisa (ancona)
Sono daccordo, sembra che ci si stia muovendo benino. Speriamo !
Sono sono convinto che le Marche siano un polo di ricerca attivo ed interessante. Purtroppo ancora inesplorato.. Grazie per l'articolo dunque..
Gentilissima redazione ,
ho visitato con molto piacere il vostro sito trovando una recensione di
una mia mostra firmata da Stefano Verri. Il testo critico è particolarmente
interessante e ci terrei molto ringraziarlo personalmente.
Nel frattempo vi auguro un buon lavoro e ancora complimenti per il sito.
SQUP