Charlene Komuntale, Aqua Dresses from the Not Fragile Series, 2022, Digital painting, Archival print, 80 x 80cm. Courtesy of Afriart Gallery
Tutto pronto per 1-54, la Contemporary African Art Fair giunta quest’anno al suo 10° anniversario londinese. Le date: dal 13 al 16 ottobre 2022. La venue: sempre la stessa, l’imponente Somerset House. Qualche numero, soltanto per dare un’idea. 50 gallerie internazionali totali, di cui 17 provenienti dal continente africano. Oltre 130 artisti emergenti e affermati, da Ibrahim El-Salahi a Hassan Hajjaj a Sola Olulode – con opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dai mezzi misti all’installazione, senza limiti di mezzi né categorie. Non solo. Saranno ben 21, nel 2022, i Paesi di rappresentanza, il numero più alto mai raggiunto dalla fiera, con 14 espositori new entries che includono Galleria Poggiali (Milano – Firenze – Pietrasanta, Italia), Berntson Bhattacharjee Gallery (Londra, Regno Unito) e Unit London (Londra, Regno Unito).
«Siamo lieti di celebrare il decimo anniversario di 1-54 London con la nostra edizione di punta alla Somerset House, dove abbiamo esposto sin dalla nostra nascita nel 2013», rivela Touria El Glaoui, direttrice e fondatrice di 1-54. «Questa pietra miliare vedrà una fiera più grande occupare più spazio alla Somerset House, con una speciale installazione nel cortile e una performance della talentuosa artista Grada Kilomba, che non vedo l’ora di far conoscere al pubblico britannico. Siamo impazienti di dare il benvenuto a nuove gallerie e artisti insieme ai nostri fedeli habitué che hanno intrapreso questo viaggio con noi negli ultimi 10 anni, e senza i quali non saremmo qui».
Riflettori puntati sull’artista portoghese Grada Kilomba e la sua installazione O Barco / The Boat, in scena nel cortile della Somerset House dal 29 settembre al 19 ottobre 2022. Il soggetto è chiaro, è la storia dell’espansione marittima e della colonizzazione europea, con quei 140 blocchi che delineano, monumentali, una nave per il trasporto degli schiavi. Il messaggio: un invito a riflettere su storie e identità dimenticate, attraverso poesie in 6 lingue, intricatamente inscritte nelle superfici materiche, sparpagliate tra i blocchi della stiva. Oltre agli elementi scultorei, l’opera comprende una performance dal vivo che combina canti, musica e danza, con la produzione musicale del pluripremiato Kalaf Epalanga. Progettato e diretto dall’artista, l’ensemble dal vivo conferisce un nuovo significato a O Barco / The Boat, eternamente in bilico – in movimento, in viaggio – tra i ricordi del passato e l’inesorabile futuro.
Riconfermata per il terzo anno consecutivo – lo riporta il comunicato ufficiale – la partnership di 1-54 con Christie’s, a ulteriore riprova del «rapporto forte e dinamico della fiera con la casa d’aste globale». Nel 2021, per dare un’idea, la Contemporary African Art Fair era tra le primissime manifestazioni a tornare in presenza, proprio nella scintillante sede parigina della maison di Pinault (qui). E il legame non si è mai allentato, nel corso dei tre anni, nemmeno negli sporadici, obbligati ritorni al format digitale. «La collaborazione», specificano gli organizzatori, «dimostra anche l’impegno di Christie’s nel presentare l’arte contemporanea africana alla sua clientela globale» e «nel migliorare l’esposizione della fiera a livello internazionale». Stay tuned.
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