Categorie: Mercato

ARCO e la resistenza

di - 4 Marzo 2019
Si è chiusa ieri la 38esima edizione di ARCO Madrid, che apre esattamente due mesi prima delle elezioni anticipate indette dal governo socialista e in un periodo in cui le tensioni politiche stanno aumentando, non da ultimo perché è iniziato il processo dei leader indipendentisti catalani è iniziato. Durante i due giorni di anteprima della fiera i galleristi hanno rivelato che le vendite erano buone anche se a prezzi modici e che i collezionisti non sembravano preoccupati dalle turbolenze politiche del paese.
“L’atmosfera quest’anno è vivace e non incerta”, ha dichiarato Iwan Wirth di Hauser & Wirth. La galleria era presente con uno stand tutto dedicato Jenny Holzer. Alcuni lavori andranno al Guggenheim di Bilbao, dove il 22 marzo aprirà una grande mostra di Holzer, quindi i compratori di questi articoli (molti venduti il primo giorno) hanno accettato di prestarli al museo fino a settembre.
“La fiera ha un seguito leale”, ha detto Wirth. “Vediamo collezionisti spagnoli con cui la galleria ha relazioni di lunga data, curatori da tutta Europa e la presenza molto gradita di collezionisti dall’America Latina, in particolare dal Perù e dal Venezuela”. Proprio per molte gallerie del Sud America ARCO Madrid si sta rivelando un’ancora di salvezza, in particolare per le gallerie venezuelane alle prese con la crisi politica ed economica che sta inghiottendo il Paese. La galleria di Abra Caracas, che gestisce due spazi nella capitale venezuelana ha dichiarato  “Siamo fortunati ad essere invitati alle fiere, queste possibilità ci hanno sostenuto economicamente, poiché ci affidiamo alle vendite che realizziamo in tali eventi. I curatori internazionali non vengono in Venezuela, quindi li vediamo alle fiere. Il numero di collezionisti e visitatori [alla galleria] è diminuito”, dice la co-fondatrice della galleria Melina Fernandez. “Coprire i costi e pagare per lo stand è una scommessa, ma non possiamo stare a casa, vediamo il nostro lavoro come un atto di resistenza”, aggiunge.
Anche per il Perù, paese ospite della fiera di quest’anno, Arco è una porta di accesso per i professionisti del mercato. Un totale di 23 artisti peruviani, rappresentati da gallerie di diversi paesi, espongono opere nell’ambito del programma “Peru at Arco”.
Con il caos politico della Spagna, la crisi in corso in Venezuela e l’incertezza della Brexit, i collezionisti sono alla ricerca di investimenti relativamente stabili. E ad ARCO si fa la resistenza.

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