Categorie: Mercato

Artcurial propone il design italiano a Parigi. Intervista a Justine Despretz

di - 11 Novembre 2019

In vista dell’asta di design italiano in programma il prossimo 19 Novembre a Parigi, abbiamo rivolto alcune domande al dipartimento di design Artcurial. Ha risposto per noi Justine Despretz, esperta di design italiano che di recente si è aggiunta al team di una casa d’aste che lo scorso anno ha totalizzato 195.3milioni di euro.

Rispetto al mercato dellarte europeo, molti hanno ipotizzato che – tra le conseguenze della Brexit – Parigi possa beneficiare di un vantaggio su Londra. Di fatto, i dati attestano uno slancio del mercato dellarte francese: lo scorso anno, il fatturato per larte contemporanea nelle aste francesi ha registrato un aumento dell81%. Parigi potrebbe diventare la nuova capitale europea del mercato dellarte?

«Sicuramente il trasferimento di molte gallerie londinesi come David Zwirner, White Cube Galler, e i risultati della FIAC di ottobre sono segni positivi per la città di Parigi. La prime conseguenze positive per lo sviluppo del collezionismo è la diminuzione delle tasse di import delle opere d’arte per cui in diversi hanno già cominciato a trasferire le proprie opere in Francia. Artcurial ha sempre scelto Parigi come sede principale, perché è una della città europee che presenta l’offerta culturale più densa e un flusso costante di visitatori provenienti da tutto il mondo tra i quali moltissimi amanti dell’arte, questo spiega per esempio perché l’85% dei nostri clienti non siano francesi».

La sessione speciale di vendita del 19 novembre sarà dedicata al Design italiano: proporrete un centinaio di lotti contenenti opere di alcuni tra i più celebri designer italiani. Da sempre fiore allocchiello, di recente il design italiano sta registrando ottime vendite. Lo scorso mese, un mobile per bevande di Pietro Chiesa ha realizzato più di 287mila sterline, oltre 4 volte la sua stima minima. Rivalutazione o nuova linfa per il design italiano?

«Il design Italiano ha certamente un ruolo determinante da giocare sul mercato. Artcurial fa design italiano da anni ma ha deciso l’anno scorso di aprire un dipartimento dedicato con due aste all’anno. La prima asta monografica é stata dedicata ad Ettore Sottsass e la seconda asta di design italiano presentava un capitolo su Gio Ponti, in parallelo alla mostra del MAD “Tutto Ponti”. La seconda Asta é stata un successo, registrando un record mondiale per il cavalletto di Carlo Scarpa, aggiudicato per una cifra oltre 4 volte la sua stima minima. È evidente che Artcurial ha scelto di dare al design italiano il posto che merita!».

Alcune opere scelte sono state esposte in preview, lo scorso mese, nella sede di Artcurial di Milano. Il design italiano è tornato nella città del design, ma solo per alcuni giorni: le opere saranno battute a Parigi. Perché non Milano?

«Artcurial è la prima casa d’asta francese, ed è basata a Parigi, città a cui si lega la sua storia. Parigi è il nostro mercato di riferimento e lì si trova la nostra clientela, anche se composta da collezionisti internazionali. Cerchiamo di avvicinarci ai nostri interlocutori tramite i diversi uffici di rappresentanza che gestiamo su territorio europeo. Organismi dinamici che vantano una ricca programmazione per il pubblico, da Monaco a Bruxelles, Vienna, Montecarlo e Milano, e ora anche extra-europeo con l’apertura della sede di Artcurial Marocco. Tornando all’Italia, siamo gli unici ad avere un’asta dedicata solo al design italiano e la nostra sede di Milano è molto attiva in questo settore e lo sarà sempre di più visto il successo della mostra realizzata lo scorso mese».

Rispetto alla vendita di oggetti di design italiano, da parte di quali nazionalità riscontrate maggior interesse? Curiosità: dai collezionisti italiani?

«La nostra clientela è prettamente internazionale (più del 80%), ma possiamo affermare che i collezionisti francesi, come i decoratori francesi, sono grande amanti ( e connaisseurs) del design italiano. Gli italiani sono molto presenti, in particolare sui pezzi storici importanti».

I dati indicano che gli oggetti di design, tra il 2016 e il 2018, sono stati lacquisto più diffuso tra i collezionisti HNW. Secondo lei, è un trend destinato a durare?

«Secondo me é destinato a durare, i collezionisti hanno capito che il design serve il nostro quotidiano e lo rende più gradevole. Una cosa è aver delle opere d’arte in casa ma un’altra è vivere l’arte attraverso il design e questo è vero soprattutto nei confronti dei progetti italiani, perché realizzato da architetti, quindi perfettamente pensato per integrarsi nella dimensione domestica e interagire con i suoi abitanti. Questa particolarità abbinata al lavoro artigianale e alla qualità del disegno fa del design italiano un mondo enorme da riscoprire e valorizzare».

Dati di riferimento: Art Price Report 2019.

Gino Sarfatti, due lampade da tavolo mod. 523, 1964. (lot n. 98)

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