Categorie: Mercato

Arte e Collezionismo, a Roma un banco di prova per l’IVA al 5%

di - 10 Settembre 2025

Tutto pronto per la seconda edizione di Arte e Collezionismo, la fiera organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia (AAI) che si tiene a Roma dal 18 al 23 settembre. La location è nuova: sarà Palazzo Barberini quest’anno, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica – che fino a poco tempo fa ospitavano la mostra di Caravaggio. E si terrà dopo l’approvazione della riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 5%, che ha finalmente allineato l’Italia agli standard fiscali degli altri Paesi europei, come Francia e Germania. Sarà «un banco di prova per valutare gli effetti di questo nuovo provvedimento», come dichiara senza giri di parole il gallerista Maurizio Nobile.

Tra gli espositori – molti li incontriamo regolarmente anche al Tefaf, la regina dell’antico per eccellenza – presenti anche Alessandra Di Castro, Altomani & Sons, Antichità Giglio, Bottegantica, Carlo Orsi, Colnaghi, Galleria LONGARI Arte MILANO, Galleria Canesso, Galleria Mirco Cattai, Gian Enzo Sperone, Lampronti Gallery, ML Fine Art – Matteo Lampertico, Robilant+Voena. «Gli ottimi risultati della scorsa edizione e la scelta di una nuova e più prestigiosa sede», spiega l’Associazione Antiquari d’Italia, «stimoleranno, secondo noi, un maggior numero di persone a visitare la mostra. La conferma di Roma, come sede di un evento così importante, indica la volontà di inserirsi nel tessuto istituzionale della città e in quell’ambiente culturale cosmopolita e dinamico che da sempre anima la Capitale, con l’auspicio che la mostra possa rinnovare la centralità del mercato dell’arte italiano nel mondo».

Sguardo in anteprima a qualche chicca tra gli stand. Come la Tentazione di Sant’Antonio Abate di Felice Giani, la espone Maurizio Nobile Fine Art: «Mostra la disposizione di Giani verso “il bizzarro e il fantastico”», rivela la galleria, «cifra stilistica che rende la sua narrazione un caso irregolare e atipico». Occhio anche al ritratto maschile inedito, recentemente scoperto e attribuito a Nicolas Règnier – pittore di origine fiamminga, tra le personalità più colte e raffinate del panorama artistico veneziano nella seconda metà del Seicento.

Philip Alexius de LÁSZLÓ
(Budapest 1869 – Londra 1937)
Ritratto della cantante Germaine Gien, 1921
Olio su tela, 73,3 x 54,5 cm

Allo stand 5, la Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art schiera il ritratto di donna degli anni ’20 ad opera di De László – con pennellate vibranti straordinarie e una marcata dimensione intima e personale. Non è l’unico capolavoro: nella sua Veduta di Villa Medici (1864), Jean-Achille Benouville celebra Roma con una pittura che unisce rigore accademico e lirismo poetico («cattura la luce mediterranea con una raffinatezza che sfiora il sublime», dicono dalla galleria). Asking price? Intorno ai 160.000 euro. Mentre Vincenzo Camuccini, protagonista del neoclassicismo italiano, è tra i pezzi forti del booth con il suo Ritratto di August Grahl, offerto per una cifra intorno ai 140.000 euro.

Presente anche la galleria Fondantico di Tiziana Sassoli con un lavoro di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino: si tratta di una smagliante tavoletta con La fuga in Egitto, primizia giovanile, databile intorno al 1615, nella quale il paesaggio ricopre un’importanza primaria, vista l’ampiezza della veduta che si apre alle spalle delle figure. Asking price sui 500.000 euro. Mentre di Giovanni Lanfranco è la grande tela con Venere dormiente con Cupido e un amorino (c. 1618-20) – esposta di recente alla mostra Guercino. L’era Ludovisi a Roma tenutasi alle Scuderie del Quirinale. A proposito di importanza museale.

Ad Arte e Collezionismo, a Roma, Galleria d’Arte Frediano Farsetti espone allo stand 26 capolavori di maestri italiani come Chevaux au bord de la mer (1926) di Giorgio de Chirico (asking price oltre 1 milione di euro), Forchetta, bicchiere e tenaglia (1946) di Renato Guttuso, Le Parigine (1908) di Lorenzo Viani e un autoritratto di Ottone Rosai del 1933. Mentre al booth 36, Brun Fine Art seleziona tra gli altri l’Allegoria dell’Invidia di Giuseppe Mazzuoli (1701), recentemente ritrovata: si tratta di uno spettacolare marmo di Carrara, dove la figura senile è colta nell’atto di strapparsi i capelli, mentre urla con disperazione. In compagnia della Personificazione della Follia di Orfeo Boselli, del 1650-1660, che potrebbe passare di mano, a Roma, per 160.000 euro.

FONDANTICO di Tiziana Sassoli. La fuga in Egitto, Olio su tavola, cm 35,5×46
BRUN FINE ART. Orfeo Boselli (Roma, 1597 – ivi, 1677). Personificazione della Follia
1650-1660 ca. Marmo di Carrara, 86 x 60,5 x 35 cm

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