La sede di Bukowskis a Stoccolma
C’è aria di espansione da Bonhams. La maison inglese ha acquisito Bukowskis, la casa d’aste leader del Nord Europa che – per dare un’idea – nel 2021 ha venduto 11 delle 15 opere d’arte di maggior valore sul mercato svedese. E che è anche una grande risorsa nell’ambito digitale, con la sua capacità di attrarre migliaia di utenti ogni mese. Fatturato del 2021? $ 21,7 milioni. Insomma, un investimento niente male per Bonhams, che sembra aver sviluppato un certo sentore per le potenzialità del digitale da quando, nel 2018, è stata acquisita dalla società di private equity Epiris.
«Bukowskis ha un patrimonio rinomato», dichiara Bruno Vinciguerra, CEO di Bonhams. «L’acquisizione da parte di Bonhams di una casa d’aste così riconosciuta è una parte importante della nostra strategia volta a promuovere lo sviluppo di Bonhams come leader digitale e attore globale con una presenza equilibrata tra Stati Uniti, Europa e Asia. Siamo lieti di dare il benvenuto a Louise Arén e a tutto il team Bukowskis nella famiglia Bonhams».
Gli fa eco proprio Louise Arén, amministratore delegato di Bukowskis: «Bukowskis è diventato un leader del settore nella trasformazione digitale. Con la portata globale di Bonhams, possiamo consolidare ulteriormente la nostra posizione di casa d’aste leader nella regione nordica. Un viaggio emozionante è appena iniziato».
Ancora un commento, quello di Owen Wilson, partner di Epiris: «Siamo davvero entusiasti di dare il benvenuto a Bukowskis in Bonhams», dice. «L’azienda ha costruito una reputazione incredibilmente forte nei paesi del Nord, e vediamo enormi opportunità sia per lei che per Bonhams in questa unione: una maggiore portata internazionale per la prima, e una maggiore scala e presenza europea per la seconda. Non vediamo l’ora di lavorare con Louise e il suo team per sviluppare ulteriormente Bukowskis». I termini finanziari – riferisce un comunicato ufficiale – non sono resi noti.
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