BRAFA 2024 PAUL DELVAUX, LE CANAPÉ VERT, 1944, OIL ON CANVAS, 130 X 210 CM © FOUNDATION PAUL DELVAUX, BELGIUM:SABAM, 2024 © PHOTO VINCENT EVERARTS
Prosegue la maratona delle fiere del 2023, prossimi appuntamenti – frenetici, famelici – tra Parigi, Londra e Miami. E già si guarda al calendario dell’anno nuovo, tra pronostici più o meno ottimisti dell’art market che verrà. Sarà BRAFA Art Fair, dal 28 gennaio al 4 febbraio, ad aprire le danze del 2024, stavolta con un’edizione tutta dedicata al Surrealismo, riflettori puntati su Paul Delvaux (tramite la Fondazione) come Guest of honour. 132 booth internazionali, 14 Paesi di provenienza, una sfilza di opere d’arte di ogni categoria, per un viaggio attraverso i secoli concentrato tra i padiglioni di Brussels Expo.
«Nel 2024 ricorre il centenario del Manifesto Surrealista in cui André Breton dichiarava guerra alla logica a favore dell’automatismo freudiano», rivela alla stampa Harold t’Kint de Roodenbeke, Presidente BRAFA ed esperto d’Arte Moderna. «Lavorando su questo anniversario ci siamo anche detti che gli osservatori stranieri descrivono spesso il Belgio come Surrealista, per il nostro modo di fare a volte curioso o fuori dagli schemi. L’invito alla Fondazione Paul Delvaux si inserisce in questo quadro».
Sguardo alla lista di stand confermati. 10 le gallerie italiane, inclusi due nuovi ingressi, la Mearini Fine Art di Perugia e Romigioli di Legnano (MI). Poi i protagonisti già noti, da Robertaebasta Gallerie Milano, portavoce del grande design italiano e presenza fissa al BRAFA dal 2015, a Barbara Bassi di Cremona, con i suoi gioielli antichi e vintge. Ancora, Cortesi Gallery, con dipinti e quadri materici del secondo dopoguerra; Dalton Somaré, la galleria milanese che con le sue raffinate proposte di scultura tribale africana ha saputo affermarsi sull’esigente mercato belga; Federico e Francesco Bulgarini di Ars Antiqua, dopo l’ottimo debutto dello scorso anno; ancora la Gioielleria Nardi di Venezia. Due le gallerie italiane con sede all’estero: Repetto Gallery di Lugano, che promuove i protagonisti dell’arte povera e concettuale, e Giammarco Cappuzzo di Londra, specializzato in pittura europea – con particolare attenzione agli Impressionisti francesi.
A proposito di Surrealismo, leitmotiv della prossima edizione: accanto alla mostra monografica allestita all’interno di BRAFA dalla Fondazione Paul Delvaux, saranno numerose le opere dell’artista belga scomparso nel 1994 tra gli espositori, a partire dai dipinti presentati dalla Galerie des Modernes e dalla Guy Pieters Gallery. In ottima compagnia con la mostra allestita come ogni anno dalla Fondazione Re Baldovino (KBF) all’interno di BRAFA e che il prossimo gennaio sarà dedicata ai maestri del Surrealismo. Tra le oltre 20.000 opere delle sue collezioni, il direttore Jérémie Leroy selezionerà infatti con i suoi esperti una ventina di opere «che da sole varranno la visita alla manifestazione». Appuntamento al 2024 con il meglio dell’arte, senza categorie.
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