RAFA21. ROBERTAEBASTA, MENDINI
Da Bruxelles a Nagoya, Amsterdam, Barcellona e Ginevra passando per Londra, Monaco, Mosca, Parigi e New York. E poi Milano, Roma, Venezia, Arezzo e Racconigi. Di cosa stiamo parlando? Di BRAFA in the galleries, il nuovo format della fiera di arte e antiquariato BRAFA. La versione tradizionale si svolgerà soltanto nel 2022, è vero, ma la storica manifestazione non rinuncia a incontrare il proprio pubblico in presenza anche quest’anno. Ed ecco quindi l’idea di un’edizione diffusa, che avrà luogo direttamente nelle gallerie degli espositori. Nei rispettivi Paesi, quindi, con tante piccole mostre sparse per il mondo e riconducibili allo stesso evento. Se la montagna non va da Maometto…
«Questi ultimi mesi sono stati un potente promemoria di quanto le relazioni siano importanti», spiega Harold t’Kint de Roodenbeke, Presidente di Brafa. «Il nostro mestiere è profondamente umano perché si fonda prima di tutto sull’emozione. Ci auguriamo che questa iniziativa possa ristabilire questo legame profondo e personale, sempre in condizioni di sicurezza. Non potevamo rassegnarci a sospendere del tutto la nostra manifestazione dopo 65 anni».
Grazie al finanziamento di Delen Private Bank, dal 27 al 31 gennaio, 126 gallerie in 37 città diverranno teatro di quelle esposizioni che tanto ci mancano. Esposizioni vere, non tour virtuali. Mostre pensate per un momento storico in cui i musei sono chiusi, ma gli spazi privati sono autorizzati a continuare la propria attività . E allora si prova in tutti i modi a farla sopravvivere quest’arte “non necessaria”, che apre-chiude-chiude-apre da mesi, insieme a tutto il resto. Ma andiamo oltre.
Sono 10 gli spazi in Italia che aderiscono all’iniziativa, articolati tra 5 città . A Milano Robertaebasta (Via Fiori Chiari 2-3) apre le porte al miglior design italiano del Novecento, Dalton Somaré (Via Borgonuovo 5) espone capolavori dell’arte africana e orientale, Brun Fine Arts (Via Carlo Pisacane 40) sculture e opere di ebanisteria, mentre Cortesi Gallery (Via Morigi 8) e Repetto Gallery (sede temporanea in Via Vincenzo Monti 8) danno voce all’arte contemporanea.
Paolo Antonacci (Via Alibert 16/A) e W. Apolloni (Palazzo Patrizi, Via Margutta 53B), a Roma, puntano i riflettori su dipinti del XIX secolo, e intanto lo spirito elegante di Venezia prende forma attraverso le iconiche creazioni della Gioielleria Nardi (Piazza San Marco 69). Ci spostiamo ad Arezzo, dove il Theatrum Mundi di Via Cesalpino 20 espone un fossile di 175 milioni di anni e un casco originale del set di Star Wars, e infine a Racconigi, in Piemonte, con la galleria Chiale Fine Art (Via Stefano Tempia 22) che festeggerĂ i suoi 50 anni tra arredi, dipinti e sculture dal XIV al XX secolo.
L’arte trova vie sempre nuove, ormai lo abbiamo imparato. Ora non ci resta che sperare di poterle attraversare davvero queste nuove vie tracciate con tanto impegno, senza ulteriori sconvolgimenti. La bellezza salverà il mondo, giusto? E il mondo si apre alla bellezza.
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