Categorie: Mercato

Fiere e aste da record dal profondo Oriente

di - 29 Novembre 2014
Ha aperto ieri al pubblico la prima fiera di arte contemporanea di Singapore, che propone un focus sull’arte proveniente dai paesi mediorientali, parte del distretto noto come ME.NA.SA (Middle East, North Africa, South and South East Asia). Con la supervisione di una commissione scientifica composta da artisti, collezionisti e direttori di musei, la fiera si suddivide in diversi padiglioni: il primo, e più ampio, dedicato a Medio Oriente e Nord Africa, curato da Catherine David, vicedirettrice del Centre George Pompidou di Parigi; il secondo padiglione è sul tema “Contemporary Lebanon: Art Beyond Violence”; il terzo padiglione è occupato da un solo show del malesiano Ibrahim Hussein. Come in ogni fiera che si rispetti, poi, è previsto un progetto dedicato alla video arte e un fitto programma di Talks e eventi collaterali.
E a proposito di Oriente, è di pochi giorni fa il nuovo record delle aste. Un magnifico arazzo tibetano di circa 600 anni, è stato acquistato durante la vendita di arte orientale da Christies, per la eccezionale cifra di 45milioni di dollari, da Liu Yiqian, uno dei cinesi più ricchi del mondo secondo Forbes. L’appassionato collezionista forse passerà alla storia come l’uomo che ha pagato di più per un’opera d’arte orientale in una casa d’aste internazionale. E non a caso è un cinese. Si perché è nota anche Oltreoceano la passione tutta oriente-centrica dei collezionisti orientali, tendenza confermata anche dalla fiera di Singapore.
Se per certi versi la crescita del mercato interno è inevitabile, data la difficoltà di far entrare opere d’arte in Cina, per via delle tasse altissime, d’altra parte si attesta un maggiore interesse dei collezionisti cinesi per l’arte occidentale, soprattutto per quella del dopoguerra. Già nel 2013 Christies registrava alcune importanti vendite sul mercato cinese di un Rembrandt, un Morandi ed alcuni Picasso.
Questo vento nuovo da Est, si è trasformato in bufera giorni fa: durante un asta nella sede newyorchese di Sotheby’s un produttore cinematografico cinese ha comprato un Van Gogh pagandolo 62 milioni di dollari, la cifra più alta spesa da un cinese Oltreoceano per un’opera occidentale. L’ennesimo record. A prova del fatto che il collezionismo in oriente sta diventando più maturo e selettivo, affiancando l’attenzione nei confronti del mercato interno all’interesse per i nomi più famosi dei grandi artisti occidentali, senza perdere di vista la generazione più giovane.

Articoli recenti

  • Cinema

Dracula, l’amore perduto di Luc Besson

Quello di Coppola resta il grande classico dell'orrore gotico, insuperabile. Ma al cinema, il regista francese tenta un nuovo remix

7 Dicembre 2025 12:09
  • Mostre

Storia e immaginario delle ferrovie d’Italia, raccontati in una mostra a Roma

Al Vittoriano di Roma, una mostra celebra i 120 anni di attività delle Ferrovie di Stato: in esposizione, opere che…

7 Dicembre 2025 10:30
  • Fotografia

Other Identity #182, altre forme di identità culturali e pubbliche: John Noi

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…

7 Dicembre 2025 9:30
  • Mostre

Alice Neel. I am The Century, a Torino la sua prima retrospettiva italiana

Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…

7 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00