Gordon Smith, "North Shore Winter", 2013-2014, Acrylic on canvas, 78 x 96 inches. © TD Bank Group Corporate Art Collection.
TD Bank, la più grande banca del Canada e una delle 30 più grandi al mondo, amplia la sua collezione d’arte. «Quando la TD Art Collection è stata fondata nel 1968», si legge sul sito ufficiale della banca, «si è basata sull’idea che l’arte sia un catalizzatore per il dialogo, capace di creare conversazioni e arricchire la vita di colleghi e clienti. Ancora oggi, questo rimane il nostro principio guida. […] Vogliamo dar vita a esperienze artistiche accessibili al pubblico, espandendo la sua percezione dell’arte contemporanea e il ruolo degli artisti nella nostra società».
Tra gli ultimi acquisti, avvenuti in occasione di alcune fiere come Independent New York, New Art Dealers Alliance (NADA) e Armory Show, alcune opere su carta dell’artista Abdolreza Aminlari presentate alla Situations Gallery di New York, un dipinto di Nathaniel Robinson venduto da Magenta Plains e alcuni pezzi di Jeffrey Gibson, Kennedy Yanko e Angel Otero provenienti dalla Kavi Gupta Gallery di Chicago. E non è tutto: l’aggiunta, negli stand delle gallerie in questione, della didascalia “The TD Ready Commitment”, che esplicitava l’interesse dell’istituzione finanziaria, sembra aver contribuito ad attrarre il pubblico, o perlomeno a incuriosirlo, a far riflettere sul valore e sulle potenzialità infinite dell’arte.
Proprio questo, d’altronde, l’obiettivo di Stuart Keeler, senior curator della collezione della TD Bank: creare legami. «Si potrebbe iniziare un dialogo con qualcuno che sta ammirando stupito la stessa didascalia, ma anche che stia semplicemente guardando lo stesso lavoro. Questo fa riflettere e anima una conversazione». Per quanto riguarda la selezione delle opere, Keeler chiarisce che, in origine, l’intenzione del CEO Allen Lambert fosse quella di focalizzarsi sull’arte canadese. Eppure, nell’ultimo anno, qualcosa è cambiato: a partire dall’acquisizione di un dipinto astratto di Kavi Gupta, oggi la collezione vanta, tra gli altri, anche pezzi di Jordan Nassar, Nari Ward, William Cordova e Claudia Peña Salinas, arrivando ad annoverare oltre 6.000 opere di artisti indigeni contemporanei, sia statunitensi che canadesi. «ll nostro approccio», ha dichiarato Keeler, «si è incentrato sul sostegno e sull’amplificazione di nuove voci sottorappresentate e diversificate nelle arti e nella cultura».
Ed ecco che, recentemente, la TD Bank ha collaborato con istituzioni newyorkesi come la High Line, il Queens Museum e lo Shed; con quest’ultimo, in particolare, ha attivato una sponsorizzazione per fornire biglietti agevolati alle comunità meno abbienti. Impossibile, allora, non essere d’accordo con Jackie Klempay, proprietaria e direttrice della Situations Gallery: «Se la ricchezza si concentra nell’istituzione finanziaria, questa diventa una sorta di nuovo mecenate». Come moderne famiglie rinascimentali, le banche alimentano il mondo dell’arte e creano connessioni, con uno sguardo particolare al territorio e alle esigenze delle comunità che lo popolano.
È morto ieri sabato 6 dicembre 2025, all’età di 73 anni, Martin Parr: il fotografo britannico conosciuto in tutto il…
L’artista argentino del mylar arriva nelle sale del Gallery Hotel Art di Firenze con nuove produzioni legate alla celebrazione e…
Mercoledì 17 dicembre 2025, dalle 17:30 alle 19:00, nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia, sarà presentato al pubblico “Acquisizioni museali:…
Quello di Coppola resta il grande classico dell'orrore gotico, insuperabile. Ma al cinema, il regista francese tenta un nuovo remix
Al Vittoriano di Roma, una mostra celebra i 120 anni di attività delle Ferrovie di Stato: in esposizione, opere che…
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…
Visualizza commenti