GIOVANNI ANTONIO CANAL, CALLED IL CANALETTO (VENICE 1697–1768) Venice, the Return of the Bucintoro on Ascension Day, circa 1732. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025
London Classic Week. Ovvero l’ultimo stress test del mercato dell’arte, poi tutti a Monte Carlo per le aste del lusso – rigorosamente in minorchine e camicie di lino. Nessuna sfilza di capolavori ad attenderci, sono sempre più rari, introvabili, in testa quelli di “qualità museale”. Eppure Christie’s scuote il torpore canicolare e annuncia la vendita della «migliore opera di Canaletto rimasta in mani private», stima monstre oltre i £ 20 milioni. Presto giustificata da due unici passaggi in asta (in più di trecento anni di storia, nel 1751 e nel 1993) e dall’appartenenza alla collezione di Sir Robert Walpole, Primo Ministro britannico a inizio Settecento, nonché fine intenditore di maestri fiamminghi e italiani. «Questa è una delle opere più sublimi che Canaletto abbia mai dipinto», taglia corto Andrew Fletcher, responsabile globale del dipartimento Old Masters di Christie’s, in attesa dell’esito del 1° luglio. Ma non mancano i nomi altisonanti disseminati tra New Bond e King Street, questa settimana. Vedi alla voce Clara Peeters, la regina delle nature morte di primo Seicento, Sotheby’s propone un rarissimo autoritratto – anzi, l’unico, se si escludono quelli in miniatura, sfuggenti, a tratti sformati, riflessi su römer e calici dorati. Pronostico: £ 1,2-1,8 milioni (passava da Sotheby’s per 1966 per £ 3900, da Phillips nel 1994 per £ 28.000). Vedi ancora il Tiziano in catalogo da Christie’s per £ 3-5 milioni, un ritratto d’ignoto, ma «era chiaramente una persona di considerevole ricchezza, spiegano dalla major, «perché Tiziano chiedeva prezzi elevati per i suoi dipinti, anche all’inizio della carriera». Nota a margine: esattamente un anno fa, proprio Christie’s assegnava il Tiziano più caro mai passato all’incanto, il Riposo durante la fuga in Egitto, record da £ 17,6 milioni. Tuttora incontrastato.
Nessun Botticelli roboante nell’anno di grazia 2025, di quelli che abbondavano nel biennio 2021-2022, al cospetto dei battitori di New York. Eppure, anche in tempo di crisi e tensioni globali, Sotheby’s fa centro con La danza nuziale all’aperto di Pieter Brueghel Il Giovane, stima fino a £ 1,2 milioni. Uno dei soggetti più popolari della pittura fiamminga del primo Seicento, secondo lo studioso Georges Marlier, mentre Klaus Ertz considerò proprio questo dipinto come «una delle migliori versioni del tema». Insomma, un capolavoro. Non resta in disparte Christie’s, schiera La trappola per uccelli, un altro Brueghel iconico. Ma a differenza del Cacciatori nella Neve del padre, «dove le figure si muovono a fatica in una campagna spoglia e immobile», riporta il catalogo, «quest’opera mostra gli abitanti del villaggio che si godono i piaceri dell’inverno in un’atmosfera conviviale, con una vivida evocazione dei vari divertimenti della stagione fredda». Il pronostico, qui: £ 1-1,5 milioni.
Una torta e un ricciolo di limone di Jan Davidsz De Heem stimato £ 3-5 milioni da Christie’s, a ruota un dipinto minuzioso, maniacale, di Gerrit Dou, il discepolo di Rembrandt che già in vita costava caro ai prìncipi di tutta Europa (l’aneddoto: Pieter Spiering, inviato della corona svedese all’Aia, pagava qualcosa come 500 fiorini l’anno solo per il diritto di prelazione sui suoi dipinti; rende l’idea). Oggi è valutato fino a £ 1,5 milioni. Ancora e ancora. Dalla competitor Sotheby’s, un interno silenzioso di Vilhelm Hammershøi sfida la sala per £ 2-3 milioni. E a proposito di nomi importanti: c’è un Davide con la testa di Golia di Artemisia Gentileschi in lizza da Sotheby’s, con tanto di firma e di data parzialmente visibile, appena riemerso dopo un restauro che ha rimosso sporco, vecchia vernice e ridipinture. Riportando alla luce «un’opera molto bella di Artemisia», ha dichiarato lo studioso Keith Christiansen, «una delle più forti sul mercato». Nel 2018, all’asta da Hampel Fine Art Auctions, veniva collegata a un anonimo pittore del XVII secolo della scuola di Caravaggio, per poi cambiare attribuzione in corsa, appena prima della vendita: “Artemisia Gentileschi”, recitava a quel punto il catalogo online, e fruttava un’aggiudicazione da € 104.000. Oggi vale £ 1-2 milioni.
Non si estingue con dipinti museali la settimana degli Old Masters (il 1° luglio il verdetto di Christie’s, il 2 luglio quello di Sotheby’s). Ci sono i Valuable Books and Manuscripts di Christie’s il 9 luglio, inclusa la prima opera pubblicata riconducibile a Galileo Galilei (stima £ 500.000-700.000). E c’è l’incredibile collezione di argenti del Barone e della Baronessa Bertrand de Giey da Sotheby’s, tra coppe d’argento antropomorfe e conchiglie iridescenti. Poi statue, disegni antichi, una serie ben assestata di lotti eccezionali, come da titolo della The Exceptional Sale. I vecchi maestri che non passano mai di moda.
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