Ecuelle in porcellana policroma, manifattura Antonibon, Nove di Bassano, circa 1780, biansata e con decoro a cammei e con tondi con miti classici. Courtesy of Wannenes Art Auctions
C’è proprio tutto. Da un grande tondo araldico cinquecentesco, bottega Della Robbia o dei Buglioni (stima: € 8.000 – 12.000), a una selezione a tinte tenui di piatti appartenenti al servizio Farnesiano, di fine Settecento, decorati con le vedute del Regno (bello quello con vista del Vesuvio da Camaldoli, unito a due piatti ovali di servizio en suite, stima € 4.000 – 5.000). Ma anche un’importante collezione di maioliche siciliane dal XVI al XIX secolo, da Palermo a Caltagirone, come quella coppia di bocce decorate con figure di santa martire e di Maddalena, datate intorno al 1593, di caratteristico gusto faentino (stima: € 8.000 – 10.000). «Si tratta di un insieme di notevole interesse», spiegano dalla casa d’aste, «non solo per la qualità di molti degli esemplari, ma anche per la loro rilevanza dal punto di vista dello studio della maiolica (per la quasi totalità) siciliana durante i suoi secoli d’oro». Andranno tutte in vendita da Wannenes il prossimo 16 marzo, a Milano. Il titolo dell’incanto: L’arte della Ceramica. In tutte le sue forme, le più pregiate, s’intende.
Carrellata a zigzag tra i top lot del catalogo, a partire da una ricchissima collezione di figure di Meissen – e di altre manifatture tedesche e italiane. Un insieme che «può essere paragonato, sia come numero che come attenzione alla qualità, ad alcune delle collezioni di porcellana tedesca rese note al pubblico negli ultimi anni grazie a donazioni o a pubblicazioni dedicate». Qualche esemplare d’eccezione. Nella Reale fabbrica sassone, nella metà del Settecento, si produceva una delicata tabacchiera policroma montata in oro, decorata all’interno e all’esterno con scene cortesi alla Watteau – molto simile tra l’altro a un’altra versione custodita nella collezione Rothschild, a Waddesdon Manor (stima: € 4.000 – 6.000). Di grande raffinatezza, ancora, la decorazione dell’ecuelle in porcellana biansata con decoro a cammei e tondi uscita intorno al 1780 dalle fornaci degli Antonibon, a Nove di Bassano (stima: € 800 – 1.200). «Il pittore», rivelano gli esperti di Wannenes, «si immerge nella più aggiornata estetica neoclassica, dipingendo incantevoli scenette tratte dal mito: ma anche qui la fonte aulica non lo spaventa, e Déi e divinità ci appaiono molto più vicini, quasi alla mano, di quanto siamo abituati a considerarli».
Chiude il catalogo una sezione dedicata alle produzioni eclettiche perlopiù italiane, dalla metà del XIX ed il XX secolo. Un busto di bimbo addormentato di Pietro Melandri (stima: € 500 – 800) databile al 1919-1920; un vaso con allegorie e motti inscritti del 1921 ed attribuibile ad una fornace romana (stima: € 700 – 900), di un «fascino fortemente evocativo»; per finire, il piatto da parata araldico decorato con la veduta della baia di Napoli, realizzato per un matrimonio Borghese e Statella del Cassaro, anno 1882 (stima: € 400 – 600). Un catalogo per tutti i gusti. Filo rosso: eleganza e rarità.
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