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Visione parziale del problema.
In realtà la società mondiale è oggi caratterizzata dall'estremizzazione del divario tra ricchissimi e indigenti, tra coloro che pagano $450K un cristo di dubbia attribuzione e chi è schiacciato dalle tasse che servono a mantenere l'élite, un popolo represso e oppresso che come sempre mette le tendine rosa alle sbarre della "sua" cella; oltretutto oggi la pressione fiscale è dovuta alla vertiginosa nuova rincorsa agli armamenti, nonché serve per l'oppressione stessa dei popoli.
Non essendoci equità, alcune classi, artisti o non artisti che siano, stentano a sopravvivere, figuriamoci quanto tempo e voglia hanno per interessarsi od occuparsi d'arte. C'è pure qualche popolano che disprezza (que)gli artisti (poveri), considerandoli dei fannulloni: il solito atteggiamento di chi è stato cresciuto come schiavo.
Per il resto, quegli artisti che patiscono privazioni, più di quanto se facessero un lavoro "serio", scelgono per principio e consapevoli la loro difficile strada, perché sono gli ultimi e veri rivoluzionari di sempre, idealisti, quelli che sognano un mondo giusto e libero.
Lunga vita agli artisti! Le ignave e codarde masse di pecoroni e schiavi prendano esempio da loro, sottraetevi alle logiche oppressive e bellicose, rifiutate quel sistema. Svegliatevi! Gli artisti sono lì apposta per ricordarvelo.