Le straordinarie bellezze naturali e architettoniche di Napoli sono il tema dei 95 dipinti (oli, acquarelli, gouaches e disegni) in mostra, opera di alcuni fra i più grandi interpreti del vedutismo europeo e di tanti rappresentanti della scuola pittorica napoletana. Un caleidoscopio di immagini e suggestioni memorabili che documentano le straordinarie bellezze naturali di Napoli e dei suoi dintorni, alla scoperta dei particolari più inediti e originali dell’antica capitale del Regno.
La Fondazione Alisio è nata con l’intento di raccogliere dipinti che permettono di ripercorrere l’evoluzione urbana e la storia architettonica di Napoli e del Sud attraverso i secoli, riportando l’osservatore nella Napoli della letteratura, attraverso pennellate e paesaggi un’atmosfera antica e al tempo stesso intrisa di un sottile profumo di nostalgia.
L’allestimento permette di percorrere un viaggio attraverso i secoli, partendo dal ‘600, che dona piena visione del cambiamento della concezione del paesaggio. A partire dal XVIII secolo si afferma in Italia la corrente del vedutismo
L’Italia è la meta ideale di questo viaggio: è qui, e in particolare a Sud, che la classicità e la grandezza del passato s’incontrano in una straordinaria atmosfera. Qui è permesso all’uomo di entrare in rapporto con la natura e con la maestosa architettura classica.
Tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’’800 ecco apparire il paesaggio del Sublime: nel pieno del secolo dei lumi viene ammesso e teorizzato uno stato d’animo non più controllato dalla ragione, ma provocato da forze che trascendono la razionalità, prima tra tutte il sentimento del terrore. Antitetico al Sublime è il Bello che ha per caratteristiche la proporzione, la convenienza, la varietà. Il viaggio del Grand Tour ora più che mai si sposta a Sud, centro di un paesaggio che è compendio di natura incontrollata e maestosità, smisurata grandezza dell’architettura del passato. Si giunge poi alle magiche atmosfere del paesaggio romantico di Giacinto Gigante e dei favolosi pastelli di Giuseppe Casciaro.
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bellissima collezione.. l'ho scoperta grazie ad Exibart e a questo articolo di Ilaria Santucci (http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=71&IDNotizia=3243).. che ahimè però ora non leggo nei correlati.. non avrò capito bene, ma mi sembra essere la stessa mostra itinerante vero?ciao e continuate così!