Categorie: milano

fino al 12.XII.2007 | Alberto Biasi | Como, Milly Pozzi

di - 18 Dicembre 2007
La seconda vita artistica di Alberto Biasi (Padova, 1937) rappresenta un passaggio di status: l’identità degli esordi -storica, avanguardistica e legata allo spirito di gruppo della prima militanza- registra una deriva intimista e “solistica”. Fondatore del Gruppo N, Biasi spinge il sodalizio veneto all’internazionalizzazione a fianco del Gruppo T di Milano. Gli interessi si dirigeranno poi, progressivamente, verso la sperimentazione personale nell’open art: le strutture cinetiche, sogno di un’immagine perennemente in movimento, sono progetti spaziali dalla percezione instabile. Sono il puntamento analitico dello spazio perennemente in formazione.
Biasi evolve la programmazione percettiva, sovrapponendo ai tracciati cinetici delle retine lamellari in pvc che ne potenziano il trucco illusionistico. Se gli anni ‘60 sono il momento d’affermazione dei grandi nuclei dell’arte cinetica cisalpina, gli anni ‘70 rappresentano l’apertura individualista di Biasi verso la possibilità della modulazione formale dell’oggetto dinamico, attraverso elementi geometrici rotanti. Nascono le Torsioni, che propongono il recupero del pattern cinetico in una dimensione ancora più dinamica. Individuando un perno di rotazione, le lamelle che velavano le sovrapposizioni compiono il mezzo giro o il giro intero. Gli anni ‘80 vedono poi un’ulteriore declinazione del movimento, percepito nell’opera attraverso l’inserimento dei fenomeni di “cinetismo apparente” indotti dalla relazione tra colori. La componente cromatica si estenderà anche agli anni ‘90, dove si assocerà alla proiezione dell’opera nello spazio di fruizione: le strutture a rilievo spazializzano la programmazione percettiva, amplificandone il movimento armonico. Nell’espansione virtuale dell’opera segnica, il soggetto diventa fluido e partecipativo.

Lo spiazzamento della visione e la ricognizione percettiva inseriscono nell’arte optical un ritmo spaziale, che si appoggia alla musicalità della percezione e alla sua scansione interna, fatta di accenti e fraseggi. L’ispirazione sembra fondarsi in Malevic, nel suprematismo russo e nei primi azzardi di Bruno Munari. Le influenze dell’astrattismo geometrico e del costruttivismo permettono alla componente astrattista di ingoiare quella dada che aveva caratterizzato i primi lavori. Trame (1960) ci riporta all’opera “chiusa” come antefatto e alle Tavole nere, concettualmente vicine ai Monocromi di Yves Klein. Mentre la concretezza del materiale accompagna, nel Sogno di Adamo (1991), lo studio futurista sui poli energetici e dinamici dell’immagine.

In sottofondo, una reazione alla perdita del potenziale di irruzione e della proposività di rottura dell’arte. Contro il nichilismo espressivo, Biasi cerca di ricostruire un ethos artistico: il cinetismo della seconda fase fonda una “metaprogettualità” che si libera dell’ossessione dell’utilità pratica, nel tentativo di rivitalizzare le cesure con la rappresentazione tradizionale. Perché l’intenzionalità dell’arte è libera e disinteressata.

articoli correlati
Cinetismo a Torviscosa

simone frangi
mostra visitata il 30 novembre 2007


dal 13 ottobre al 12 dicembre 2007
Alberto Biasi – La concezione dinamica
a cura di Luciano Caramel
Milly Pozzi Arte Contemporanea
Via Parini, 18 – 22100 Como
Orario: da martedì a sabato ore 15-19 e la mattina su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 031 260999; info@millypozziarte.it; www.millypozziarte.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

The Pig Pit: Oscar Giaconia nella fossa del maiale, edifica, nuovamente, The Drawing Hall

Il disegno contemporaneo è ancora al centro dell’indagine di The Drawing Hall che a Grassobbio, in provincia di Bergamo, inaugura…

2 Giugno 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Arte contemporanea a Villa San Michele di Capri, tra natura e artificio

Dioranimalia: i curatori Arianna Rosica e Gianluca Riccio ci parlano della mostra che mette in dialogo le opere dell'Estúdio Campana…

1 Giugno 2024 16:23
  • Fotografia

Other Identity #114. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Dodo Veneziano

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

1 Giugno 2024 14:10
  • Arte contemporanea

Expodemic Roma, gli appuntamenti del fine settimana: da Villa Borghese a San Lorenzo

Un altro fine settimana all'insegna di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma:…

1 Giugno 2024 12:10
  • Mercato

Milano, Finarte mette all’asta il grande design d’autore

Da Ponti a Borsani, passando per Ingrand, Sottsass e Gardella. Tutti gli highlights della maison meneghina, inclusa una notevole collezione…

1 Giugno 2024 12:00
  • Mostre

Aldo Dolcetti e l’importanza di continuare a giocare: la mostra a Pietrasanta

Negli spazi di Solo Creative Room di Pietrasanta, una mostra di Aldo Dolcetti, artista ed ex calciatore e allenatore, che…

1 Giugno 2024 11:15