Categorie: milano

fino al 15.XI.2007 | Deborah Ligorio | Milano, Francesca Minini

di - 2 Ottobre 2007
Un viaggio immaginario alle pendici del Vesuvio. Un volo di esplorazione al di sopra del suo cratere. Contemporaneamente, un cammino della memoria nella nostalgia di un vecchio documentario. Il Vesuvio è arte nell’arte, simbolo nel simbolo, caposaldo iconografico da sempre a cavallo fra storia, leggenda e turismo. Quella che Deborah Ligorio (Brindisi, 1972) propone allo spettatore è un’affascinante esperienza sinestetica, che conduce al vulcano più celebre al mondo attraverso la presa di coscienza di ciò che lo circonda: luoghi, persone, sensazioni visive e sonore. Tornando in questo modo sulle sue precedenti esperienze di attenzione al paesaggio naturale, al viaggio e allo studio di particolari zone del mondo, viste con occhi attenti al microcosmo che essi ricreano.
In mostra da Francesca Minini, l’artista pugliese schiude lo scrigno della memoria collettiva, attinge a piene mani dall’immaginario comune, unisce l’occhio del documentario storico-turistico con quello dell’arte, per proporre una video-installazione preceduta da una serie di fotomontaggi-collage che ne sono corollario e preparazione. Nella prima sala della galleria si viene accolti da un vecchio e ironico proiettore, che rilancia sulla parete forme geometriche allusive. Un triangolo, un quadrato, un cerchio possono essere rimandi alle forme del vulcano e al modo di rappresentarlo. Accanto, i collage offrono squarci di immagini, inframmezzate da forme geometriche al limite dell’astrazione, alludendo agli scenari e alla popolazione delle zone circostanti il Vesuvio nell’Italia degli anni Sessanta.

Ma è sicuramente il video ciò che meglio esprime l’attenzione dell’artista per il paesaggio, non soltanto naturale ma anche etico e sociale che ne deriva. Le riprese ricreano fedelmente, nelle immagini e nel sonoro, un documentario “vecchio stile” sulla storia del Vesuvio e dei suoi abitanti. Mentre sullo schermo si alternano immagini spezzate, ora a colori ora in bianco e nero, che derivano da riprese aeree del cratere e da messe a fuoco sullo spazio circostante, il sonoro rimanda con la memoria a un’Italia che non c’è più. Sono stralci di canzonette della musica leggera anni ’50-’60, interferenze radiofoniche, commenti di cronisti d’altri tempi. E la storia che viene raccontata –visivamente e verbalmente– è quella di un mostro sacro del paesaggio italiano, che è inevitabilmente entrato nelle viscere del paese e dei suoi abitanti.

Il suo sonno momentaneo ha incoraggiato la popolazione a edificare abitazioni in prossimità delle sue pendici, apparentemente incurante del pericolo di risveglio. E quelle pendici sembrano aver segnato irrimediabilmente la storia collettiva e personale di chi le circonda. Quasi un legame viscerale lega al Vesuvio chi ci vive, e lo vive. Di tutto ciò Ligorio ha voluto rendere conto, cercando di trasmettere attraverso il linguaggio polivalente dell’arte il suo stesso interesse per il mondo che ci circonda. Il suo stesso sguardo esploratore amorevole e attento dell’universo e dei suoi abitanti.

articoli correlati
A Scandicci per Storytellers
Alla Fondazione Sandretto di Torino
Start 2007 ai voti

barbara meneghel
mostra visitata il 25 settembre 2007


dal 21 settembre al 15 novembre 2007
Deborah Ligorio – Vulcano
Galleria Francesca Minini
Via Massimiano, 25 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 12-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0226924671; fax +39 0221596402; info@francescaminini.it; www.francescaminini.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Le mostre da non perdere a dicembre in tutta Italia

L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…

6 Dicembre 2025 21:00
  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30