Tralasciando crisi economiche e pessimismi, Lia Rumma ha
sempre mantenuto un sogno: costruire una cittadella dell’arte, una corte nella
quale i suoi artisti potessero esporre, lavorare, respirare e vivere la loro
arte. Un posto nel quale le opere non fossero sacrificate, ma venisse dedicato
loro tutto lo spazio possibile: dal momento della creazione all’esposizione e
allo stoccaggio.
Così, dopo undici anni dall’apertura dello spazio milanese
in via Solferino, la galleria è stata innestata all’interno di un diverso
edificio, elegantemente creato dal nulla. Un volume dallo stile artico, alto
venti metri e dotato di quattro piani, con tanto di caffetteria e terrazza
panoramica to the roof-top. La zona scelta si trova di fronte alla tanto bella
quanto dimenticata Villa Simonetta, dietro al Cimitero Monumentale. Via
Stilicone 19 non è tanto lontana dalla Fonderia Artistica Battaglia né, in verità,
dalla Fabbrica del Vapore, polo per l’arte contemporanea maggiormente nelle
vicinanze.
Ettore Spalletti (Cappelle
sul Tavo, Pescara, 1940) e i suoi lavori, incastrati fra pittura e scultura,
sono stati scelti per alimentare il bagno di luce delle grandi vetrate
dell’edificio, trovandosi a essere protagonisti dell’inaugurazione della
galleria. Nei 1.500 mq illuminati quasi interamente da luce naturale,
attraverso Ho visto con i miei occhi
quanto la terra è lontana, Spalletti
si è misurato corpo a corpo con l’architettura del luogo, anch’essa fatta di
volumi primari e campiture monocrome, ricavate da pigmenti mescolati con il
gesso (primigenia tecnica degli affreschi).
Le opere, soprattutto quelle dai toni più scuri,
installate a parete, si inseriscono negli spazi come passaggi atemporali, porte
che trasformano, nuove dimensioni, vere e proprie finestre che mettono a nudo i
muri. Il risultato è un progetto strutturale nel quale la pittura non è più forma d’arte, ma diventa forma
d’architettura. Seguendo questo leitmotiv,
al primo piano Spalletti espone due enormi tavole azzurre, due finestre di
cielo, specchio prefiguratore della grande vetrata dirimpetto, aperta sul
fronte strada. Al piano terra, invece, è stato installato un cubo bianco, una
piccola stanza di de-compressione visiva che sembra far parte integrante dello
spazio d’ingresso. All’interno sono state collocate alcune delle tavole grigie
illuminate da una forte luce calata dall’alto, erigendo un tempio dall’aspetto
quasi sacro, una rievocazione miniata di questa nuova galleria.
Si spera dunque che tanto le
delicate volumetrie pittoriche di Spalletti quanto le intransigenze minimaliste
di questa nuova galleria, pian piano convertano tanto i trans quanto i loro
clienti, che spesso mercanteggiano davanti ai cancelli di via Stilicone. Ci
auguriamo anche che ogni piano dell’edificio, collegato all’esterno da una
doppia rampa di scale industrial, sia non solo il riflesso di un nuovo modo di
affrontare l’arte ma anche un nuovo motore per la nascita di ulteriori esempi.
Ulteriori sospirate quanto sognate roccaforti dell’arte contemporanea a Milano.
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mostra visitata il 15 maggio 2010
dal 15 maggio al 18 settembre 2010
Ettore Spalletti –
Ho visto con i miei occhi quanto la terra è lontana
Galleria Lia Rumma
Via Stilicone, 19 (zona Cimitero
Monumentale) – 20154 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 11-13.30 e
14.30-19
Ingresso libero
Info: tel. 0229000101;
fax +39 0229003805; info@liarumma.it; www.liarumma.it
[exibart]
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