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Fino al 19.III.2017 | Jos de Gruyter & Harald Thys, Elegantia | Triennale, Milano

di - 25 Febbraio 2017
“L’arte nel suo insieme non è più che il metalinguaggio della banalità”  (J. Baudrillard)
Varcare la candida soglia di “Elegantia” significa immergersi in un dispositivo perfetto in cui l’illusione e il suo disincanto condividono armoniosamente lo stesso spazio.
Percorrendo il corridoio d’accesso svettano ai lati, posate su piedistalli ad altezza uomo – come impone la più classica della tradizione delle Belle Arti – teste in gesso policrome, che sono i volti allucinati che popolano i video di Jos de Gruyter & Harald Thys.
“Elegantia” non è altro che un meta-linguaggio, una mostra ovvero che parla dell’idea stessa di mostra, all’interno della quale tutte le opere esposte non sono altro che la caricatura di se stesse: nelle due sale seguenti, ancora il bianco permea lo spazio, accecando i volti raffigurati nelle serie quali Les énigmes de Saarlouis, grafite su cartone bianco, oppure White elements Large, installazioni in cui bande di acciaio laminato nascondono nelle pieghe piccole figurine ancora a matita.
Il duo artistico, rivelando la propria attrazione e allo stesso tempo repulsione verso le dinamiche della realtà contemporanea, fa dell’inquietudine la struttura portante del proprio lavoro: al centro della sala di sinistra, svetta De Drie Wijsneuzen (I Tre Sapientoni), una fontana in cui da tre vuote maschere sgorgano rivoli di acqua incessante che producono una continua melodia ossessiva. Quelli raffigurati in tutte le serie sono volti terrificati dal tempo presente che, con le pupille costantemente spalancate, sembrano seguire latenti il visitatore, nella sensazione di “essere guardati mentre si guarda”. In questa parata di simulacri, di significanti privi di significato se non il vuoto assoluto, anche le finestre sono diventate semplicemente idea di se stesse, bianche griglie chiuse, abbozzi alla parete privi di funzionalità.
Di nuovo, l’ostentazione del fittizio domina la serie Fine Arts, riportando, in modo totalmente arbitrario, copie a pastello e acquarello di soggetti tipici delle Belle Arti dalle didascalie ben disposte, come A beautiful Horse (Un Bel Cavallo) o Victorian Room (Stanza Vittoriana), di fattura improbabile ma che ci ricorda una predilezione tipicamente belga per il disegno e di conseguenza un attaccamento alla sfera concettuale dell’arte.
Laddove Baudrillard, nel suo saggio Il complotto dell’arte contemporanea, con occhio polemico e profondo, denuncia la progressiva estinzione dell’immagine nel tempo presente a causa dell’ipervisibilità e della virtualità delle tecnologie più avanzate, “Elegantia”, tramite la sovraesposizione dell’artificio e la feticizzazione dell’intera mostra, ostenta l’incarnazione di un vuoto esistenziale che – seppur temuto – è un toro preso per le corna, un’angoscia che può essere finalmente affrontata.
Giulia Ronchi
mostra visitata il 27 Gennaio 2017
Dal 28 Gennaio 19 Marzo 2017
Jos de Gruyter & Harald Thys. Elegantia
La Triennale di Milano
Palazzo della Triennale
Viale Alemagna,6 – 20121 Milano
Orari: da Martedì a Domenica dalle 10.30 alle 20.30
Info:www.triennale.org/

Nata a Pesaro nel 1991, è laureanda nel corso di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l'Accademia di Brera. È residente a Milano dove vive e lavora come giornalista freelance per diverse testate di arte, concentrandosi sul panorama contemporaneo tramite news, recensioni e interviste su online e cartaceo. Oscilla tra utopia e inquietudine; ancora tanti sogni da realizzare.

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